L'isola cicladica bianca... come il marmo
La storia antica e moderna di Paros è strettamente legata al marmo; la realizzazione dei primi oggetti in marmo risale all'epoca neolitica (tra il 3200 e il 2000 a.C.) proprio nelle Cicladi, e soprattutto a Paros, con una produzione artistica di piccoli idoli e di bellissime sculture della civiltà cicladica.
Il pregiato marmo bianco pario è una grande ricchezza per l'isola ed è considerato il più bello e candido dei marmi statuari: nel periodo di massimo sviluppo dell'isola, tra il 480 e il 167 a.C., dai laboratori emergono lavori come la statua della Nike di Samotracia ora conservata al museo del Louvre, l'Afrodite di Milos e altre tra le più famose sculture classiche.
Data l'abbondanza e la bellezza di questo materiale bianco candido, a Paros prosperò una importante scuola di scultori, furono costruiti magnifici edifici in marmo, il tempio di Apollo a Delos e il tempio di Esculapio a sud di Parikia.
Paros è la terza delle isole Cicladi per dimensioni, dopo Andros e Naxos, e si trova proprio al centro dell'arcipelago; ha un territorio prevalentemente pianeggiante, con ampie zone coltivate a patate, cereali, olio e vino, anche se ormai la maggior parte dei suoi 13.000 abitanti oggi lavora nel turismo. Da frequentatori abbastanza assidui delle Cicladi, avevamo pensato più volte di sbarcare a Paros, ma la fama di isola un po' modaiola, più mondana di quelle che solitamente preferiamo noi, non ci aveva ancora spinti a sceglierla tra le tante; e invece... siamo felicissimi di averla scoperta e apprezzata con entusiasmo.
Siamo stati perfino sorpresi di quanto ci sia piaciuta!
Le STRADE sono sempre ben tenute, con segnaletica orizzontale e stradale mediamente migliore rispetto alla situazione di altre isole greche.
Le strade principali sono facili da individuare e toccano tutte le località interessanti; le deviazioni che portano alle spiagge talvolta sono sterrate, così come alcuni tratti che corrono lungo la costa, ma sempre in buone condizioni e percorribili da qualsiasi mezzo.
La conformazione morfologica dell'isola, in prevalenza pianeggiante o collinare, con le coste basse, permette una circolazione agevole e veloce. Noi preferiamo l'auto per le nostre vacanze (che abbiamo prenotato online su Rentalcars.com risparmiando qualcosa e ottimizzando i tempi di consegna), ma anche quad e motorini sono più che sufficienti per girarla bene.
La dimensione media di Paros (le sue coste sono lunghe circa 120 km) permette di raggiungere le spiagge e i villaggi in pochi minuti; spostandosi da un luogo all'altro si incontrano paesaggi sempre diversi, nascosti dietro le sue coste frastagliate che si confondono con le isole e le isolette che la circondano. Spesso però i tempi dei nostri spostamenti si allungavano, non tanto per il traffico sempre nei limiti ragionevoli, ma proprio perchè dietro ogni curva si svelava un paesaggio che meritava una sosta e almeno una foto!
Per chiudere il discorso “logistico”, non abbiamo mai avuto alcun problema di parcheggio, e considerato che siamo stati in pieno agosto, non è un elemento da trascurare: parcheggi liberi e ampi ovunque, magari sterrati, ma sempre segnalati.
E arriviamo alla nostra prima vacanza di una settimana, dal 19 al 26 agosto 2015.
Abbiamo deciso di soggiornare a Parikià, il capoluogo (o Chora), nonché porto principale di tutte le Cicladi, proprio per la comodità dei trasporti e per la sua posizione centrale. A febbraio abbiamo prenotato al RAGOUSIS APARTMENTS tramite Booking.com, in posizione comodissima per la spiaggia di Livadia, a circa 200 metri.
Anche se un po' decentrato rispetto al centro della città, è l'ideale se avete un mezzo autonomo, in quanto c'è un parcheggio enorme proprio davanti alla struttura.
Offre il servizio di transfer gratuito all'arrivo, e la signora Dèspina ci ha accolti al porto con molta simpatia. Lo studio risponde in pieno alla descrizione trovata sul loro sito, inclusa la macchina del caffè con le cialde Nespresso, che abbiamo gradito molto; e la pulizia giornaliera era impeccabile!Se proprio dobbiamo trovare un piccolo difetto, ci è mancata la relazione personale con il titolare, le quattro chiacchiere che cerchiamo di fare in greco per quel poco che ci serve come allenamento linguistico.... Non lo abbiamo mai incontrato perchè la reception apriva solo la mattina dopo le 9,30.. e noi invece partivamo per le nostre belle gite alla scoperta di Paros sempre presto!
E' stato molto emozionante in effetti raggiungere i villaggi ancora assopiti e le spiagge deserte, ci siamo goduti così semplicemente i luoghi cicladici nel loro candore, con i profumi ed i colori del mattino! Basta anticipare le masse dei turisti italiani e francesi che si muovono spesso a metà mattina. Arrivare prima dei greci è più facile, perchè i loro movimenti iniziano verso le 13, se non alle 14..
Cosa visitare a Paros
Vi raccontiamo adesso i luoghi e le spiagge delle nostre vacanze, nell'ordine in cui li abbiamo visti, un ordine spesso dettato dalla intensità e dalla direzione del VENTO... altro elemento che caratterizza il soggiorno a Paros, e non potrebbe essere diverso in questa bellissima isola delle Cicladi in mezzo all'Egeo!
Sopra il paese vi è una bella pineta verde e si può lasciare l'auto in questa zona alta e panoramica e iniziare da qui una bella passeggiata. E' un paese molto grazioso, di un bianco accecante; qua e là abbiamo incontrato delle signore che passavano il tempo ad imbiancare i muretti o le stradine. Vi sono negozietti invitanti, taverne con incredibili cascate di bouganville, angoli tutti da scoprire con le porticine delle case blu e i gattini che sonnecchiano tra un vaso e l'altro. E' una classica cartolina cicladica, un posto tranquillo, allo stesso tempo turistico e rilassante.
Da qui si ha una vista sulla costa ovest di Naxos che è davvero spettacolare in una giornata limpida; Agios Prokopios, Agìa Anna, Plaka... le belle spiagge di Naxos sembrano vicinissime al di là del mare!
Di sera è un paese vivace e allegro; noi ci siamo capitati durante un Festival di jazz, un evento musicale di due giorni che richiama gli appassionati del genere, e abbiamo cenato alla Taverna Clarinos, al primo piano sopra una panetteria, con vista sulla piazza: tipica taverna greca con ampio menù di carne e diversi piatti tipici di Paros, come le lumache.
Il fondale è pietroso, misto ghiaia. L'aspetto che più ci è piaciuto è la vista sulla città di Naxos, proprio di fronte, si riconoscono le singole case ed il profilo dei suoi promontori. Questa spiaggia è comodissima, si lascia l'auto e si scende direttamente a fare il bagno!
Abbiamo avuto un piccolo dubbio sulla individuazione della spiaggia di Tsoukalia, ma abbiamo inteso che siano due lidi vicini e simili tra loro, uno senza servizi e uno con la omonima taverna che offre anche studios, caratterizzata da una piccola chiesetta bianca nel cortile.
GLIFADA: poco più a nord, sempre attraverso lo sterrato che costeggia il mare, abbiamo raggiunto la spiaggia di Glifada. E' una striscia di costa selvaggia e deserta. Non ci ha entusiasmato, e quindi abbiamo proseguito verso casa. Anche il secondo giorno il vento è debolissimo, ne approfittiamo per continuare l'esplorazione della costa est, andando però più a sud. Tutta la costa est è particolarmente esposta al vento da nord, quindi è preferibile visitarla quando non soffia il meltemi.
PRODROMOS: vi consigliamo di riservare la prima tappa della giornata a questo bianchissimo villaggio.
La strada principale interna gli passa proprio accanto e sarebbe un vero peccato non fermarsi. Alle 10 del mattino abbiamo fatto la passeggiata più rilassante che si possa immaginare!
Lasciata l'auto nel parcheggio all'inizio del paese, in una piazza circondata da belle villette, si entra attraverso una arcata di un comprensorio religioso nel paesino suggestivo e lindo, tutto da girare a piedi per scoprire gli angoli di ogni via, le casette bianche e blu ben curate e abbellite da decorazioni in perfetto stile cicladico.
Al di là di due kafenion ancora a riposo, un negozietto e una taverna all'inizio del paese, non vi sono altri luoghi per lo shopping, ma qui la vita scorre tranquilla e silenziosa tra queste graziose piccole case.
Immerse nel villaggio e un pò nascoste alcune chiesette rigorosamente bianche; la più importante tra queste è la Chiesa di San Giovanni Battista (Agios Ioanni Pròdromo, che dà il nome al paese) che però abbiamo trovato chiusa.
GLYFA' e TRIPITI: proseguendo ancora più a sud, nel tratto di costa immediatamente prima della punta meridionale di Capo Fanos (Akrotiri Fanòs) vi sono due spiagge ben segnalate: la prima è Glyfà, una tranquilla caletta sassosa e non attrezzata, la seconda è Tripiti, invece più ampia e sabbiosa, anch'essa non attrezzata.
Le due spiagge sono agevolmente raggiungibili in auto, e sono anche collegate tra loro da una stradina sterrata di poche centinaia di metri, ottima per una breve passeggiata.
Sicuramente l'anima più commerciale e turistica non si percepisce al mattino, ma si immaginano facilmente queste belle e candide stradine brulicanti di turisti la sera. E' stata una passeggiata immersa nel bianco, bellissima e rilassante, in una giornata di sole leggermente ventilata, l'ideale per godersi Nàoussa, che invece non deve essere il massimo quando è battuta dallo sferzante meltemi da nord.
La sera del 23 agosto siamo tornati per la "Notte dei Corsari"; per due giorni organizzano eventi legati alla Rievocazione storica degli attacchi dei pirati all'isola: iniziative culturali, visite guidate ai Musei della città (museo del Folklore e museo Bizantino), mostra fotografica al Castello Veneziano e giochi per i bambini. Il clou della festa è la sera: balli tradizionali di Balos nella piazza principale di Nàoussa dalle 19, e la rievocazione dell'assedio via mare dei Corsari messa in scena nel porto dopo le 21.
Abbiamo cenato presto nella Taverna Romantica, poco sotto la Chiesa, per poter raggiungere il porto in tempo per l'arrivo dei pirati che sbarcano e rapiscono le donne di Paros. La taverna è a conduzione familiare, cucina tipica greca (principalmente a base di carne, ma fanno una buonissima "seppia Marathos" in umido con le erbe aromatiche).
Breve inciso "mangereccio": qui a Nàoussa prevalgono i ristoranti più modaioli, i cocktail-bar, tutti molto invitanti, curati e chic; la taverna Romantica è uno dei pochi locali veraci greci!
Come si può immaginare, durante la festa la città è invasa da una folla infinita (altro che invasione dei corsari...).
Abbiamo così visto le due anime opposte di Nàoussa: al mattino candida, silenziosa e delicata nei movimenti delle poche persone in giro, e la sera gremita fino all'impensabile, gioiosa, festosa, con balli, musica, fuochi d'artificio e tradizioni locali che si mescolano alla curiosità dei tanti turisti.
LAGERI (o Làggeri): si trova nella grande baia di Nàoussa, a est, ma pur essendo vicina alla città (circa 5 km) è una spiaggia isolata, discreta, totalmente selvaggia. Arrivando in località XIFARA, con i suoi bei paesaggi della costa bassa, frastagliata e pittoresca, si supera la Taverna Siparos e si prende una stradina stretta a sinistra per la Chiesa Zoodochos Pigi (prima di arrivare a Santa Maria).
Ma attenzione!!! Non vi è alcuna indicazione sulla strada, ma solo il cartello segnaletico "strada chiusa", che certo non invoglia a proseguire... ma insistete perchè ne vale la pena!
La spiaggia sinuosa, tranquilla e accogliente di Làgeri vi aspetta!
Si lascia l'auto poco dopo, appena si incontrano altre macchine posteggiate e ci si prepara per una piacevole passeggiata di dieci minuti (o venti minuti se si contempla il paesaggio, facendo un servizio fotografico, come abbiamo fatto noi)...
Ogni volta che ci siamo andati abbiamo fatto le stesse identiche foto, ma non si può resistere di fronte a questi colori!
Per chi non volesse fare la passeggiata, o non avesse l'auto, è comodamente raggiungibile da Nàoussa con il taxi-boat a 6 euro.
La Chiesetta di Zoodochos Pigi è bianca abbagliante, a picco sul mare turchese, ... semplicemente fantastica!
La spiaggia di Làgeri è molto appartata, forse per questo frequentata anche da naturisti e prediletta da coppie gay, ma la bellezza di questo posto sta proprio nella libertà con cui ciascuno vuole godersi il relax.
Non ha alcun servizio, e neanche alberi ombrosi, solo qualche cespuglio; la sabbia è fine, così come il fondale del mare morbido di sabbia chiara. Bella, rilassante e tranquilla e, oltre a tutto ciò, ha una vista panoramica su Nàoussa, di fronte sull'altro lato del golfo.
Magari al mattino presto si riesce ad apprezzare meglio la bellezza oggettiva di questa lunga baia, metà attrezzata con ombrelloni di paglia e metà libera. La sabbia è fine e dorata, il mare trasparente, ma la poesia termina nel momento in cui si è raggiunti da una pallonata...
Il beach bar Santa Maria allieta con la sua musica, ma noi preferiamo cambiare lido!
Ad un paio di chilometri da Faranga siamo passati da ALIKI', un paesino proprio sul mare, una delle pochissime località costruite e sviluppate sulla costa, grazioso, con alcune taverne concentrate sopra i moli, l'ideale per godersi un pranzo osservando le barchette dei pescatori e la spiaggia brulicante di bimbi che giocano. E' un villaggio che ispira un senso di pace e semplicità, pur essendo movimentato, una classica località balneare con tante casette bianche da affittare.
Qui ad Alikì si lascia l'auto nel comodo parcheggio comunale prima di arrivare al mare, dopodichè ci si muove lungo la passeggiata che costeggia la spiaggia attrezzata ed il piccolo porto. Proseguendo oltre le ultime case si raggiunge un tratto di spiaggia più selvaggia, non attrezzata, con prevalenza di pietre, ma con qualche alberello per chi cerca un pò d'ombra.
Ad Alikì abbiamo pranzato alla Taverna To Mouragio, con i suoi tavolini bianchi proprio sul mare e la lunga fila di polipi stesi al sole!!! Noi abbiamo mangiato un risotto di mare davvero buono!
Curioso il paesaggio sottostante incorniciato da un arco con tre campane... ottimo spunto per foto originali!
Un posto che consigliamo di non perdere!
La sabbia è dorata e fine, bellissimo il mare dalle mille sfumature di colori dall'azzurro al verde, con la Chòra che fa da sfondo mentre si fa il bagno, il fondale sabbioso degrada gradualmente ed il mare è calmo anche con il meltemi.
Verso la metà della baia di Krios-Martselo, che è un tutt'uno anche se ci sono diversi accessi, la spiaggia si restringe molto, occupata da una sola fila di ombrelloni (che sono gratis per chi consuma al bar) in corrispondenza del campeggio.
Per finire la perlustrazione della zona, proseguendo sulla strada che diventa sterrata e passa in mezzo a qualche villetta, raggiungiamo il CAPO DI AGIOS FOKAS, l'estremità che chiude il semicerchio del golfo di Parikià: da un lato la baia nella sua interezza, dall'altro lato il mare aperto, più agitato e increspato.
Questa è la punta che accoglie i turisti sul traghetto prima di sbarcare al porto, e arrivarci è ancora più emozionante riconoscendo il luogo visto da lontano.
Ma è anche il luogo suggestivo che avevano scelto per il film "Immaturi" per la scena dell'altalena. Ve lo ricordate?
La bianca Chiesetta di Agios Fokàs, con la sua cupola azzurra, che pare appena verniciata, è davvero scenografica!
Questa chiesa immacolata è forse l'immagine che ci è più rimasta scolpita nella mente di tutta Paros!
Sulla punta rocciosa di questo Capo vi sono i resti abbandonati di un faro, ma soprattutto il monumento costruito in memoria delle 80 vittime del naufragio del traghetto Express Samina affondato il 26 settembre 2000 per un errore del comandante della nave.
PARIKIA': e finalmente è arrivato il momento di concentrarci sulla Chora, il capoluogo di Paros!
Giusto per sapere come pronunciare il suo nome, al chiosco delle info turistiche, che è all'interno del mulino al porto, ci hanno detto che si può dire Parikìa o Parikià (ma non Parìkia, come solitamente si sente tra gli italiani...).
La prima tappa in città, alle 8 del mattino, è il MUSEO ARCHEOLOGICO, subito dietro la Basilica della Ekatonpiliani, collegati tra loro da una strada lastricata. Biglietto onestissimo a 2 euro, aperto dalle 8 alle 15, chiuso il lunedì.
Il Museo è piccolo ma ben tenuto, ha uno spazio espositivo esterno, dove si possono ammirare parti di mosaici ben conservati, capitelli, contenitori funerari, sarcofagi dell'epoca ellenistica.
Nelle sale interne sono esposti oggetti e statue che vanno dal periodo geometrico fino all'epoca romana, molti dei quali provenienti dal Tempio di Atena (patrona di Parikià) e Artemis del VI secolo a.C. che era situato nella parte più alta della città, dove ora sorge la Chiesa di Agios Costantinos e Agìa Elèni.
In una saletta a parte sono esposti i ritrovamenti del Santuario di Apollo, emersi dagli scavi iniziati nel 1997 sull'isolotto disabitato di Sàliagos ad ovest di Antiparos; questo sito archeologico di Despotikò è raggiungibile con le barche che fanno le gite.
In un'altra sala si trova la bella e inquietante statua di Gorgona, o Medusa, del VI secolo a.C., che vedete sotto in foto, un terribile mostro che viveva nei mari. Nell'antichità gli amuleti a forma di Gorgona esorcizzavano gli spiriti maligni e venivano indossati dai guerrieri.
Accanto c'è una grande statua del 480 a.C. di una divinità seduta, probabilmente Artemis, ritrovata nel 1885.
Pezzo forte del Museo è la statua di una Nike (Vittoria) ritrovata nella zona del kastro di Parikià nel 1885; è una giovane figura femminile con i sandali (mentre non sono stati trovati la testa e le armi) scolpita nel 480 a.C. per la vittoria dei Pariani sugli Ateniesi. Tra le altre, notiamo una statua a figura intera della dea Artemis, che proviene dagli scavi del Santuario di Delion, qui a Paros.
Ultimo ricordo di questa visita: un rilievo che raffigura la scena di un leone che attacca un toro (ca. 500 a.C.) trovato nel pavimento della Chiesa Ekatonpiliani, monumento dedicato al grande poeta lirico Archiloco che visse a Paros, e che fu ucciso durante una battaglia contro gli abitanti di Naxos nel VII secolo a.C.
BASILICA di EKATONPILIANI (dalle CENTO PORTE): è imponente, suggestiva, e ispira un senso di profonda spiritualità.
Noi l'abbiamo visitata diverse volte, di giorno e di sera, è aperta dalle 7 del mattino alle 24, e all'interno del suo cortile è possibile visitare il Museo Bizantino. La maestosa Chiesa dedicata alla Dormizione della Madonna è molto venerata nel mondo cristiano, importante monumento bizantino del IV secolo.
Si possono trovare molte leggende sulla costruzione di questa chiesa in marmo bianco e rosa; la più suggestiva racconta che sono state finora ritrovate solo 99 porte e che, quando verrà individuata la centesima, Costantinopoli tornerà ad essere la capitale della cristianità.
Ancora più in alto, tra varie chiesette sparse qua e là, spicca in zona molto panoramica la Chiesa di Agios Costantinos e Agìa Elèni, che svetta bianca e azzurra e regala uno scorcio sul lungomare di Parikià e su tutto il golfo, fino al Capo di Agios Fokàs. Si possono vedere ancora i resti di ciò che rimane (per la verità solo qualche pietra....) dell'antico Tempio di Atena e Artemis.
La più fotografata di Parikià, invece, è la Chiesetta di Agios Nikolaos, proprio al porto, che dà il benvenuto quando si arriva con il traghetto.
LIVADIA è la spiaggia di Parikià, sabbiosa, lunga, tranquilla pur essendo vicina alla città; alterna tratti attrezzati con gli ombrelloni e zone di spiaggia libera abbastanza ampie.
In pieno agosto non l'abbiamo trovata affollata, al contrario di altre, forse perchè molti non la prendono in considerazione, ma è comunque comoda e rilassante.
Dopo aver scattato qualche foto, abbiamo puntato dritto verso la nostra meta principale:
MONASTIRI, la spiaggia di AGIOS IANNIS DETIS, dal nome della piccola chiesetta a fianco. Non vi sono indicazioni, ma quando finisce la strada, dopo circa 4 km, siete arrivati ed il parcheggio è ampio.
La spiaggia sulla baia è molto bella, il mare ha colori spettacolari con sfumature di verde; intorno ci sono altre calette da scoprire, ed è anche raggiungibile con il taxi-boat da Naoussa.
La spiaggia è totalmente attrezzata, e anche noi ci siamo fermati qui con 7 euro, anche se è possibile trovare qualche angolino laterale sotto gli alberi. La sabbia non è delle migliori, paragonandola al "velluto" di altri lidi di Paros, ed il fondale è basso per un lungo tratto, per la gioia dei bambini. Il mare è calmo e piatto come in una piscina semi-circolare. Un paradiso!
La spiaggia, chiamata anche BEACH of KATHOLIKO, e tutta la penisola di Ai Iannis Detis, fanno parte del "PARCO" istituito nel 2009 (www.parospark.gr), un ente ecologico, culturale, sportivo, ricreativo che gestisce l'attività del beach-bar con criteri di risparmio energetico e rispetto ambientale. Vengono promossi festival musicali, rassegne di cinema e concerti nel teatro all'aperto a fianco della taverna.
La spiaggia ha anche aderito ad un progetto europeo "Life Ammos" vietando il fumo, come in altre 15 spiagge della Grecia.
Dal parcheggio partono due sentieri, ben indicati e numerati, che portano al FARO sulla punta estrema a nord; è una passeggiata da non perdere, basta un'ora e un paio di scarpe comode, si può scegliere un sentiero all'andata e l'altro al ritorno per girare intorno al promontorio che vi separa dal faro.
L'Ente Parco cura i sentieri e con l'aiuto di volontari e ragazzi delle scuole, ha impiantato diversi tipi di fiori, cespugli e vegetazione che garantiscono distese colorate in primavera (...non in estate perchè è tutto arido) e ampia biodiversità.
Durante la passeggiata eravamo in balia del meltemi, che sferzava forte da nord, e rendeva ancora più selvaggio questo paesaggio ai confini estremi dell'isola.
Oltre c'è solo il Mar Egeo aperto, con le sue onde che si schiantano sulle alte rocce, proprio sotto di noi; è uno spettacolo della natura.
Questa zona è stata ripulita e protetta per volontà di alcuni cittadini nel 2009, dopo decenni di abbandono.
Gli anni '90 hanno visto l'esplosione del turismo di massa, l'invasione di ombrelloni, disco-music e beach party.
I cittadini della zona, ribellandosi a questo degrado culturale e alla trasformazione del loro territorio, spinti da una Associazione e finanziati da sponsor, hanno sostenuto uno sviluppo eco-sostenibile della penisola creando il PARCO, realizzando strutture nel rispetto dell'ambiente e offrendo sport, cultura, relax e natura nel Teatro di Archiloco da 700 posti, il Cinema da 100 posti, il bar sulla spiaggia di Monastiri e i percorsi pedonali che portano al Faro, al Park of Rocks e alla Grotta. In alcuni periodi dell'anno vengono organizzate escursioni guidate e si può partecipare al lavoro dei volontari.
Per salutare la spiaggia ci siamo fermati alla Chiesa di Agios Iannis Detis, (sul promontorio nella foto) che dà il nome a tutta la zona, ed è curata dallo stesso Ente Parco; da qui si ammira il panorama a 360°, pur non essendo molto in alto.
Sulla via del ritorno, nel pomeriggio, le vedute su Naoussa sono incredibili; c'è la giusta luce per scattare delle foto memorabili!
Per concludere, questa isola ha saputo mantenere le promesse e ci ha accolti con un bel clima ventilato (ma senza esagerare con il meltemi), con le sue spiagge sabbiose, sinuose e dislocate in ogni angolo di costa, con la cordialità della gente del posto, anche se nei giorni di metà agosto è letteralmente invasa dai turisti!
Con il turismo ha creato un sistema che garantisce lavoro per tutti e stabilità economica, cercando comunque di preservare le proprie tradizioni ed il territorio pariano.
La luce abbagliante ed i colori intensi di Paros ci hanno regalato delle bellissime foto, da riguardare con un po' di nostalgia nei mesi invernali, nell'attesa di ritornare sull'isola bianca... come il marmo!
Maurizio e Michela