PELOPONNESO nord orientale

Peloponneso on the road: un tuffo nella storia.

Agosto 2020.
Come ogni anno a gennaio il "maldigrecia" si fa sentire, e l'unico rimedio è programmare un nuovo itinerario di viaggio: dopo mille idee optiamo per la regione continentale del Peloponneso e scegliamo di viaggiare in nave prenotando la tratta Ancona-Patrasso con Anek Superfast.
Siamo partiti quindi con la nostra auto che ci ha accompagnati lungo i meravigliosi 2.400 chilometri percorsi!
L'anno 2020, fin dai primi giorni di marzo, è stato molto complicato, stressante, per certi versi doloroso e sempre incerto a causa della pandemia.
Fino all'ultimo momento la partenza è stata in dubbio, tantissimi i voli aerei cancellati, molte le vacanze annullate; la decisione di viaggiare per la prima volta in nave ci ha portato fortuna e ci siamo sentiti privilegiati nel goderci il nostro indimenticabile viaggio nel Peloponneso!

Abbiamo dedicato una settimana alla parte nord-orientale del Peloponneso, trascorsa tra epici siti archeologici, fortezze medievali, spiagge e suggestive cittadine che mostrano un armonioso equilibrio tra il loro glorioso passato e la più moderna vocazione turistica.

Il PELOPONNESO è una vasta regione della parte meridionale della Grecia che ha ottenuto autonomia amministrativa nel 1987 e comprende diverse province (o meglio unità periferiche): Arcadia, Argolide, Corinzia, Messinia e Laconia.
Vi portiamo con questo racconto prima in ARGOLIDE, il cui capoluogo è la bella città di Nafplio, e alla fine in CORINZIA.

Il viaggio in questi luoghi ci ha fatto immergere nella Grecia antica, scoprendo un territorio così ricco di siti archeologici e di paesaggi naturali, insomma un viaggio nella storia greca.
Per visitare l'Argolide abbiamo soggiornato a Miloi, un tranquillo paesino a poco più di due ore dal porto di Patrasso dove siamo sbarcati.
La struttura degli "Apartments Akrogiali" a Miloi è consigliatissima: c'è il giardino con il barbecue a disposizione, parcheggio comodo, la host Roula è gentile e carina.
L'appartamento è spazioso, pulito, con un bel terrazzo vista mare, ben accessoriato, è davvero facile sentirsi a casa!
MILOI è un paesino molto semplice, un piccolo villaggio con un breve tratto di spiaggia e qualche taverna, meta di un turismo locale che ha il vantaggio di essere a soli sette chilometri da Nafplio, il vero fulcro della regione. Qui la sera potete rilassarvi gustando i sapori genuini e l'atmosfera familiare nelle taverne, oppure spostarvi nella vicina città di Nafplio per trovare una località movimentata e vivace.

 NAFPLIO (o NAUPLIA)

Oggi è il capoluogo dell'Argolide, nel Peloponneso nord-orientale, ma  Nafplio fu la prima capitale dello Stato Greco dopo la dichiarazione di Indipendenza del 1829, finchè il ruolo non fu assegnato ad Atene nel 1834.
A Nafplio si riunì quindi il primo Parlamento Greco che si trova nella piazza che in quell'occasione prese il nome di Platìa Syndagma, ovvero Piazza della Costituzione.
Platìa Syndagma è il vero centro della città, una bella piazza in stile veneziano, con i tavolini dei bar all'ombra dei platani, e sulla quale si affacciano alcuni dei più importanti edifici:
il maestoso Museo Archeologico, aperto dalle 9 alle 16, chiuso il martedì, biglietto a 6 euro, che espone gli oggetti ritrovati durante gli scavi nelle zone vicine, da Tirinto a Epidauro;
l'ex Parlamento, il Vouleftiko, nell'edificio con la cupola ottomana edificato nel 1730 dai Turchi come moschea, che oggi ospita collezioni d'arte e convegni;  
il caratteristico Trianon, sull'altro lato della piazza, che in passato fu usato come moschea, come chiesa nel periodo veneziano, poi adibito a scuola e oggi è sede del Teatro municipale.
Tutti gli edifici testimoniano la ricchezza culturale ereditata dal passato, ma forse il Trianon più di tutti, attraverso i suoi passaggi da madrasa turca fino ad arrivare alle rappresentazioni teatrali che vanno in scena oggi, come sintesi delle contaminazioni che si sono succedute.
Passeggiando tra le vie centrali potrete anche visitare il Museo della Guerra, facilmente riconoscibile perchè espone due cannoni al suo ingresso.
Il centro di Nafplio è curato e molto pittoresco; le sue strade lastricate pedonali invitano a fare belle passeggiate.
Il quartiere dei pescatori di Psaromachalas è il più caratteristico, con le sue casette colorate, le stradine strette e le scale che si inerpicano verso la collina.
Dopo aver fatto shopping, si può fare una passeggiata nel "Parco", la zona verde della città che inizia da piazza Capodistria, che con i suoi bar e taverne è frequentata anche di sera.
A Nafplio ci si perde serenamente tra le sue vie eleganti piene di negozi, botteghe di artigiani, attraenti locali sempre piuttosto affollati.
I suoi palazzi colorati in stile neoclassico, con i loro balconcini in ferro battuto e le cascate di bouganville decorano le vie del centro.

Nafplio di sera:

il posteggio all'ingresso della città è enorme, gratuito e comodo, ma si riempie all'ora di cena, non conviene andare oltre con l'auto perchè in centro c'è la ztl.
Nafplio di sera è bella vivace, non manca nulla: dai locali alla moda alle taverne più classiche, hotel eleganti e tanti negozi dove curiosare e fare shopping.
Le serate qui non deludono nessuno, c'è una bella atmosfera.
Se riuscite ad arrivare prima del calar del sole, i delicati colori pastello danno una luce diversa al paesaggio, e l'isolotto fortificato di Bourtzi sembra sospeso tra le sfumature del mare al tramonto.
La Fortezza di Palamidi con il buio della sera è ancora più suggestiva, le mura illuminate ne disegnano il profilo e i bastioni sono ancora più visibili. 
La sera del 14 agosto la Chiesa della Panagia, dedicata alla Madonna, è aperta e pronta per la festa con le decorazioni floreali e le suggestive candele accese; la trovate proprio nel centro di Nafplio, con i suoi lampadari brillanti, gli affreschi e le bellissime icone.
Un'altra chiesa antica di Nafplio molto importante è la Mitropoli di San Giorgio.

Il Castello di Bourtzì è uno dei luoghi più iconografici e riconoscibili, è visibile da ogni lato della città, e si presta a milioni di fotografie a tutte le ore del giorno: quando cambia la luce all'orizzonte l'isolotto fortificato in mezzo al mare offre scenari sempre diversi.
Il forte di Bourtzi, che in turco significa torre, fu costruito da un architetto italiano nel 1471 durante il periodo veneziano, e faceva parte del progetto di fortificazione della città a difesa dei pirati. Il piccolo isolotto con la torre centrale, fu dotato di postazioni con i cannoni, ed aveva una cisterna sotterranea.
Successivamente è stato usato come prigione e come caserma, e in epoche recenti è stato adibito ad hotel. Da diversi anni ospita spettacoli, ed il "Nafplion Music Festival" nel periodo estivo.
Abbiamo letto che è raggiungibile con un servizio di barche dal porto, in realtà noi lo abbiamo trovato in ristrutturazione, quasi interamente rivestito da impalcature blu.
Comunque questa fortezza incastonata nella baia regala un paesaggio davvero particolare!

La FORTEZZA di PALAMIDI

è una fortificazione eretta dai veneziani alla fine del 1600 sulla collina di Nafplio molto panoramica e ben tenuta.
Il castello è circondato dalle mura e da otto imponenti bastioni.
Si può raggiungere a piedi dalla città salendo poco meno di mille scalini, ma noi ... per ottimizzare i tempi e per non cuocere sotto il sole di ferragosto, abbiamo optato per l'auto.
E' aperta dalle 8 alle 20, il biglietto d'ingresso costa 8 euro, ed è assolutamente da visitare!
Il sito è curato, ben gestito e offre dei paesaggi straordinari a 360 gradi sulla città di Nafplio, che si può ammirare nella sua conformazione, dai quartieri più nuovi fino alla punta del promontorio dell'area di Akronafplia, con una bella visuale sull'isolotto di Bourtzi di fronte al porto.
Proprio a picco sotto le mura, sul lato opposto della città, si vede la lunga e stretta spiaggia di Arvanitia, una piccola spiaggetta di ghiaia, con il mare color blu-smeraldo.

Gli scorci all'interno della fortezza sono tutti suggestivi,   si cammina all'interno delle mura scoprendo tutti i bastioni uno dopo l'altro lungo il percorso, si ammirano panorami sempre più fotogenici man mano che si sale.

Si può entrare negli antichi edifici in pietra e visitare la Chiesa al Bastione di S. Andrea, che fu il primo ad essere costruito.

Il Castello di Palamidi è una tappa imperdibile durante un viaggio in Argolide, bisogna solo dotarsi di scarpe comode e cappellino da sole!
Spiaggia di Karathonas

KARATHONAS BEACH

soddisfatti e accaldati dopo la visita alla fortezza di Palamidi, ci siamo rilassati sulla spiaggia di Karathonas, a soli cinque chilometri da Nafplio, un lungo litorale di sabbia dorata, con ampi tratti di spiaggia libera e qualche bar che gestisce le zone attrezzate con gli ombrelloni.
C'è parecchia gente, ma tenete conto che noi ci siamo andati proprio il giorno di ferragosto; è frequentata da tante famiglie greche, ma il lido è talmente lungo che non dà l'impressione di essere troppo affollato.
Il parcheggio è comodissimo, nel senso che si lascia l'auto lungo la strada all'ombra degli alberi; se preferite però potete raggiungere la spiaggia tramite un sentiero in mezzo alla natura che parte dalla spiaggetta di Arvanitia.
Karathona è una baia ampia; dietro la spiaggia una bella pineta e qualche palma la separano dalla montagna rocciosa.
L'ambiente naturale che la circonda è ancora selvaggio, non urbanizzato se non da pochissime costruzioni.
Dati gli spazi ampi e la vegetazione rigogliosa, è frequentata anche dai camperisti. Il mare è limpido, anche se i colori non ricordano il paradiso di altre spiagge greche, ed il fondale è sabbioso. E' l'ideale per una bella sosta rinfrescante.  
A noi è piaciuta, e ci siamo tornati più di una volta!
Spiaggia di Tolos

TOLOS

Tolo, o Tolos, è una delle località balneari più famose e frequentate della zona nei dintorni di Nafplio, da cui dista una decina di chilometri.
E' un paese con tante strutture ricettive, hotel, negozi e locali, ed è collegata a Nafplio con un servizio di autobus.
La spiaggia di sabbia, che viene anche chiamata Psili Ammos, è  lunga, ma molto stretta e quindi piuttosto affollata.  
Sembra di essere in un litorale della Liguria in alta stagione.
Per gli standard greci non è il top,  ma il mare azzurro  e trasparente,  il fondale sabbioso e le acque calmissime invitano ad un bagno rinfrescante.
Se siete in zona può essere una buona idea per un pranzo al mare o una sosta relax, tra un sito archeologico e l'altro.

EPIDAURO

Innanzi tutto consigliamo di arrivare presto al mattino; il sito, che si trova in Argolide a circa trenta chilometri da Nafplio, in genere è un luogo affollato e meta di pullman e gite di gruppo.
E' aperto dalle 8,00 alle 20,00,  ed i posteggi sono ampi e liberi.
In questo anomalo 2020 però nulla è come di consueto: con grande stupore e altrettanta soddisfazione abbiamo visitato il sito in compagnia di pochissimi turisti isolati... per noi è stato un vero privilegio!
Il biglietto costa 12 euro e permette di visitare tutto il sito archeologico, il Grande Teatro Antico di Epidauro ed il Museo del Santuario.
Sarete ampiamente ripagati, la zona è curata, presidiata, con tutti i servizi, bar, informazioni.
Tutto il complesso archeologico,  che è di una incredibile bellezza,  è incorniciato da boschi, pinete e belle colline verdi:  la bellezza del paesaggio  fa parte della scenografia quando si sale in cima alle gradinate del teatro.
Nella Valle Sacra di Epidauro fin dal V secolo a.C. i pellegrini malati arrivavano anche da molto lontano  per ottenere la guarigione nel Santuario del dio Asclepio. Asclepio (Esculapio per i romani), figlio di Apollo e dio della medicina, nacque proprio ad Epidauro ed è qui che si sviluppò il suo culto. Pare che i malati ricevessero le cure da Asclepio in sogno mentre dormivano ... storia e leggenda spesso si fondono e rendono questi luoghi mitici!
Di fatto comunque l'Antica Epidauro divenne una importante città termale che richiamava pellegrini da tutta la Grecia.
 
Il Santuario di Asclepio era composto da molte costruzioni: terme, templi, palestre, cisterne, il ginnasio ed il teatro; di questi edifici restano poche tracce, ma il Teatro del IV secolo a.C. è invece uno dei monumenti meglio conservati di tutta l'antichità.
I medici-sacerdoti davano grandissima importanza all'attività sportiva, alla sfera musicale e alla cura dell'anima per la guarigione delle persone, ecco perchè lo stadio, il teatro e il tempio avevano tutti ruoli centrali qui ad Epidauro.
Nell'antica Grecia la cura del corpo, le competizioni sportive e la ginnastica rappresentavano una parte fondamentale per il raggiungimento del benessere.
Sono ancora ben visibili i resti dello Stadio del V a.C.  dove ogni quattro anni si realizzavano i giochi,  lo vedete qui in foto:

Nel Museo del Santuario potete vedere dei plastici che ricostruiscono tutto il sito e vi fanno comprendere quanto fosse complesso questo luogo. Uno dei pezzi più interessanti è un capitello in stile corinzio, che era parte dell' antica decorazione del santuario di Asclepio.
Potete inoltre vedere alcune colonne "ricostruite" del Tempio.
Inoltre sono esposti degli attrezzi usati dai medici del tempo molto curiosi, sculture votive e diversi reperti ritrovati nel sito. Alcuni pezzi sono copie, i cui originali si trovano come spesso accade ad Atene.
Il Teatro Grande di Epidauro, costruito nel IV secolo a.C., ancora oggi è una vera esperienza sensoriale: è davvero emozionante testare la sua fenomenale acustica al centro della scena!
Non abbiamo potuto resistere neanche noi dal far cadere una moneta o dal battere le mani,  ma se avete doti canore l'emozione sarà amplificata...  ed il suono della vostra voce arriverà fino all'ultima fila in alto!
... e poi l'altezza delle sue gradinate è da vertigini!
Non per niente è uno dei teatri antichi meglio conservati d'Europa.
La sua imponente simmetria e la curvatura delle gradinate permettono di avere un’acustica perfetta, amplificando ogni suono. 
In origine il teatro ospitava le famose tragedie greche, e assistere ad uno spettacolo teatrale era quasi un rito religioso.
Ma la sua eccezionale acustica continua ancora oggi a sorprendere e sulle sue 55 gradinate, che possono accogliere fino a 14.000 persone, ancora oggi si organizzano spettacoli e l'importante Festival di Epidauro. 

A soli 13 chilometri dal sito abbiamo raggiunto "Palaia Epidavros" (o Ancient City of Epidaurus): è un golfo circolare che ospita la località balneare costruita sull'antica Epidauro, da ciò deriva il nome attuale che la distingue da Ano Epidauro, la zona più lontana dal mare. Si affaccia sul Golfo Saronico, ma fa sempre parte della prefettura dell'Argolide.
Il paese ha un piccolo porticciolo con alcune taverne, bar e negozi.
A metà agosto abbiamo trovato le bancarelle di un mercatino di prodotti locali e artigianato, probabilmente di sera si anima un pò.

Ad una estremità della baia svetta sulla collina la Chiesa in stile bizantino di Agios Nikolaos, in mezzo al verde degli alberi a picco sul mare; la potete vedere da qualsiasi punto del golfo, peccato che l'abbiamo trovata chiusa!
Dall'altro lato del paese le indicazioni conducono al  "Piccolo Teatro Antico"  per distinguerlo dal Teatro Grande di Epidauro, tuttora utilizzato per festival musicali.
Seguendo la strada si raggiunge la fine del litorale, con una spiaggetta di sassi, qualche ombrellone di paglia "free" e tamerici per una piacevole sosta.  L'acqua non è limpidissima, ma è un posticino tranquillo e riparato; il fondale è di ciottoli.

MICENE

Il sito archeologico dell'antica città di Micene, in greco Mykìnes, è stata una delle tappe più interessanti del nostro viaggio nel Peloponneso: un vero tesoro che racconta la civiltà micenea! Qui regnò il potente re Agamennone e qui venne ideata l'epica guerra di Troia.
La visita del sito fa raffiorare lontani ricordi scolastici, un viaggio tra mitologia e storia.
La suggestiva e famosa Porta dei Leoni all'ingresso del sito ci ha dato il benvenuto facendoci tornare indietro nel tempo di qualche millennio! Qui regnò il potente re Agamennone e qui venne ideata l'epica guerra di Troia.
La visita del sito fa raffiorare lontani ricordi scolastici, un viaggio tra mitologia e storia.
La suggestiva e famosa Porta dei Leoni all'ingresso del sito ci ha dato il benvenuto facendoci tornare indietro nel tempo di qualche millennio!
E con un pò di immaginazione e con l'aiuto dei reperti e degli oggetti esposti nel Museo le vicende e i personaggi epici di circa 3.500 anni fa diventano più concreti.
Gli orari di visita sono molto estesi: dalle 8 alle 20, come negli altri luoghi della cultura della regione.
E' quasi superfluo consigliarvi di arrivare presto al mattino; alle 9 eravamo pochi isolati visitatori, ma quest'anno è tutto diverso per la pandemia, eravamo pochi e ci siamo sentiti davvero fortunati.
Dal parcheggio, appena arrivati, si ha già una bella panoramica della collina dove sorgeva la città antica, costruita tra le montagne e circondata dalle grandiose mura fortificate.
Ciò che ci ha più impressionato è l'imponenza dei blocchi in pietra che costituiscono le "mure ciclopiche" costruite sulla roccia: esse sono lunghe circa 900 metri, raggiungono uno spessore fino a 7 metri e un'altezza addirittura fino a 12 metri! 

La Porta dei Leoni all'ingresso principale dell'acropoli è un rilievo triangolare che risale al 1240 a.C. con la raffigurazione di due leonesse ai lati, probabilmente il simbolo araldico del casato; purtroppo le teste delle due leonesse non si sono salvate, ma rimane un monumento unico!
La Porta dei Leoni naturalmente è suggestiva, ma passeggiando si raggiunge anche un'altra "porta", sul lato posteriore della cittadella, nelle vicinanze di un edificio adibito a cisterna. E pensate che è possibile scendere la scala scavata nella roccia per arrivare alla fonte della cisterna sotterranea. 
Il biglietto a 12 euro comprende la visita dell'Acropoli all'interno delle mura, il Museo Archeologico veramente unico, la tomba dei leoni a forma di tholos e la meravigliosa "tomba di Agamennone" ( o così almeno è conosciuta) il Tesoro di Atreo che si trova nelle vicinaze del sito principale, un vero tesoro interamente conservato fin dal 1250 a.C. che è una tomba a tholos davvero monumentale con la facciata imponente e una cupola unica nel suo genere.
L'ingresso della tomba a tholos

La tomba a tholos (che in greco significa proprio "cupola') è un monumento funerario maestoso, erroneamente all'inizio attribuita al re Agamennone, alta tredici metri.
E' molto curioso il fatto che per trovare un'altra costruzione in muratura con la copertura a volta si deve arrivare fino al Pantheon, cioè 1400 anni dopo!
Durante il percorso all'interno dell'Acropoli alcuni pannelli illustrano le aree della città antica e la originaria posizione degli edifici.
L'archeologo tedesco Schliemann, dopo aver letto come Omero descrisse "Micene ricca di oro" e dopo aver studiato gli scritti di Pausania,   iniziò gli scavi nel 1874 e portò alla luce questa città di quasi 3000 anni fa con le sue case, i granai, le cisterne, ma soprattutto i cimiteri e le tombe che sono dei veri e propri tesori con i loro arredi funerari.
Tra tanti oggetti ritrovati, alcune statuette e utensili sono esposti al Museo di Nafplio, ma davvero uniche sono le maschere funerarie d'oro, oggi conservate al Museo Archeologico di Atene. 

Il Museo Archeologico all'interno del sito espone tanti oggetti, alcuni dei quali sono copie, con gli originali esposti ad Atene: gioielli in oro, curiosi utensili, armi, ma il suo pezzo più celebre è la copia della maschera funebre di Agamennone!
Dopo averla vista sui libri ... fa una certa impressione vedere la grande maschera che inizialmente si pensò potesse ricoprire il volto del Re e che fu ritrovata insieme al pettorale in oro e alle spade in bronzo.
Nelle tombe micenee furono ritrovate diverse maschere funebri dalle forme stilizzate, cesellate in oro con tecniche originali per l'epoca, oltre a preziosi ornamenti, accessori per gli abiti, croci, corazze per i guerrieri, tutto in oro massiccio.

TIRINTO

A venti chilometri da Micene abbiamo raggiunto un altro importante sito archeologico, che risale allo stesso periodo, meno famoso ma altrettanto suggestivo: l'Acropoli Micenea di Tirinto, anch'esso aperto dalle 8 alle 20,  biglietto di ingresso a 4 euro.


Qui potrete ammirare le "ciclopiche" mura, la cui larghezza raggiunge in certi punti la bellezza di dieci metri! La mitologia racconta che furono proprio i leggendari "Ciclopi" a costruire le mura, gli unici in grado di spostare massi in pietra che pesavano anche più di dieci tonnellate e di sovrapporli in modo da creare queste imponenti cinte murarie.

 ARGO

Non ci siamo soffermati molto a Tirinto, perchè la fame ci ha indicato la strada in direzione della città di Argo, una antichissima città greca fondata migliaia di anni fa, che si trova al centro della pianura dell'Argolide, a cui ha dato il nome.
In città sono ancora visibili dei resti del periodo Romano, tra cui un teatro; particolarmente interessante è il Museo Bizantino che potete trovare in centro città, che espone sculture, monete, mosaici e utensili ritrovati durante gli scavi archeologici ad Argo e dintorni.
Sulla collina svetta la fortezza medievale di Larissa, che offre una bella vista dall'alto. La fortificazione fu costruita sui resti dell'antica Acropoli del periodo miceneo, ma quello che rimane ora è il castello edificato nel periodo medievale.
Nel corso dei vari secoli fu più volte ampliato, fino ad essere considerato uno dei più potenti castelli di tutto il Peloponneso alla fine del XIV secolo, e si susseguirono varie dominazioni dai Bizantini ai Veneziani che man mano lo rinforzavano. 
Troviamo Argo deserta, con tutti i negozi chiusi... è domenica e pensiamo quindi che gli abitanti siano in spiaggia, ma ci spiace un pò non vedere neanche un turista.
Abbiamo pranzato nella piazza principale nel bar "Retrò", i locali sono completamente vuoti e noi siamo gli unici clienti, l'atmosfera è rilassante ma surreale, e ci auguriamo che questo difficile periodo sia presto superato e che si possa tornare a viaggiare come prima!
Immaginiamo che nei giorni feriali o la sera il centro si animi un pò, perchè è pieno di bei dehor, negozi, banche e uffici.
La piazza di Argo, sulla collina Larissa

In questa grande piazza svetta una imponente Chiesa Ortodossa: la Cattedrale di San Pietro, la cui costruzione è terminata nel 1865.
Questa piazza è piuttosto originale, perchè è attraversata da una lunga piscina in stile "villaggio turistico" che offre scorci diversi sulla Chiesa e sulla fortezza di Larissa che domina la collina di Argo.
Un piccolo consiglio per chi volesse visitare più siti storici e musei nell'Argolide:  si può acquistare un biglietto "unico" a 20 euro che include il sito completo di Micene, la cittadella di Tirinto, il Museo archeologico di Nafplio, la fortezza di Palamidi, il Museo Bizantino di Argo e il sito archeologico di Asìni.

 CORINTO moderna e antica

Lasciando l'Argolide, e andando verso nord, a circa 60 chilometri da Nafplio, si giunge a Corinto, cittadina di poco meno di 40.000 abitanti e capoluogo della Corinzia, centro amministrativo, commerciale e culturale della regione.
Data la sua posizione geografica, è una tappa interessante sia che stiate risalendo il Peloponneso, sia che arriviate da Atene, da cui dista 80 chilometri.
Nell’antichità Corinto fu una delle città più importanti della Grecia e quindi ci interessa di più andare alla scoperta della sua storia, per cui abbiamo soggiornato ad Ancient Corinth, in greco Archaia Korinthos, piccola e piacevole località turistica a soli sei chilometri dalla città moderna, sorta intorno al sito archeologico.
Durante un primo giretto di perlustrazione con i 40 gradi più "africani" che greci, siamo sorpresi nel vedere tutta l'area di interesse storico assolutamente deserta! All'ora di pranzo tutte le taverne sono vuote, è un dispiacere constatare come quest'anno i turisti qui non arrivano, non c'è anima viva!
Alcuni ristoranti non hanno proprio aperto per la stagione estiva 2020.
La sera questo piccolo centro per fortuna si anima un pò; noi abbiamo mangiato benissimo nella "taverna Marino's"  con vista sulla città di Corinto.
I colori all'ora del tramonto e le luci della sera regalano alla Antica Corinto una suggestiva veduta sul Tempio di Apollo, all'interno del sito archeologico, a cui fanno da sfondo la collina dell'Acropoli da un lato e le luci rosa della città moderna in lontananza dall'altra parte.
Incantevole è la Panagìa, l'imponente Chiesa del paese, il cui cortile è luogo di ritrovo dei bambini che abitano in questo borgo.

Sito Archeologico dell'Antica Corinto:

Non è tanto la città moderna che ci interessava, quanto l'eredità del periodo antico: fin dal VII secolo a.C. la città-Stato di Corinto sviluppò una fiorente economia, ancora prima di Atene, e soprattutto forme d'arte che influenzarono la cultura, la pittura, l'urbanistica per molti secoli; non per niente una tipologia di decorazioni, oggetti e vasi in ceramica vengono definiti "corinzi" e tutti noi ricordiamo di aver studiato a scuola l'ordine architettonico ed il bellissimo "capitello corinzio", decorato con una corona di foglie di acanto.

Per il caldo afoso e per il poco tempo a disposizione abbiamo rinunciato a salire fino in cima alla Acrocorinto, che rimane una buona ragione per tornare in questo luogo, e ci siamo concentrati sull'area in basso.
Il biglietto d'ingresso di 8 euro, assolutamente ben ripagato,  comprende anche l'interessante Museo che ha spazi all'aperto e al chiuso.
Il sito è aperto dalle 8 alle 20 e, come gli altri già visti in questo anomalo anno 2020, non è affollato;  ci sono più addetti al controllo che visitatori, ed è veramente un peccato, anche per il paese limitrofo.

Questa antica "polis" greca iniziò il suo periodo di massimo splendore economico ed artistico nell'VIII secolo a.C. e per alcuni secoli fu una delle principali città, rivale storica della potente Atene, fino alla sua distruzione nel 146 a.C. ad opera dei Romani che poi la riedificarono donandole un nuovo periodo di ricchezza.
Lungo il percorso nell'area all'aperto diversi pannelli mostrano la mappa della città antica e vi guidano tra santuari, templi, fontane e teatri.
Le ricostruzioni delle mappe e la descrizione dettagliata degli edifici è stata resa possibile grazie agli scritti di Pausania, viaggiatore e geografo del II secolo d.C.  Bellissima ad esempio è la Fontana di Peirene, edificio termale, con la struttura e i suoi archi in pietra ancora perfettamente integri.
Per alcuni di questi edifici occorre un pò di immaginazione, ma alcuni di essi sono ancora ben conservati.
Tutto il sito archeologico è però dominato dal Tempio di Apollo,  che da solo merita la visita all'Antica Corinto.
Le sue sette imponenti colonne in stile dorico catturano l'attenzione di ogni visitatore e si prestano ad un servizio fotografico da tutte le prospettive!
Ancora oggi è possibile renderci conto di come era organizzata l'antica città di Corinto, e come fu distrutta e poi ricostruita dai Romani, che la trasformarono secondo i loro canoni urbanistici.
Il tipico piano urbanistico dei Romani prevedeva due strade che attraversavano la città, il "cardo" ed il "decumano"; all'intersezione delle due vie principali si trovava l'Agorà, il luogo all'aperto circondato da edifici monumentali e colonnati che era il centro della vita sociale e religiosa.
E anche noi abbiamo potuto passeggiare su queste vie lastricate, attraversando l'antica Agorà... accompagnati da alcuni simpatici e accaldati cagnolini che giravano indisturbati! 

Il Museo Archeologico, costruito nel 1932 dalla Scuola Americana di Studi Classici, è un luogo dove immergersi per comprendere una delle più importanti città greche dell'antichità. Peccato che non si possa fotografarne una parte davvero interessante!
La sua attività fu improvvisamente interrotta a causa di un furto nel 1990 che privò il Museo di 285 oggetti antichi, tra cui teste in marmo, gioielli e ceramiche che testimoniavano la storia di 20 secoli prima.
Questo fu il più grande furto mai avvenuto in un museo greco!
Un dipartimento speciale della Polizia Greca dell'Attica, in collaborazione con l'FBI di New York, nel 1999 concluse l'operazione di recupero della maggior parte della refurtiva, che nel 2001 tornò finalmente a Corinto.
Il Museo espone i reperti ritrovati durante gli scavi nell'area dell'antica città di Corinto suddivisi nei diversi periodi storici e ben illustrati da pannelli.

Tra le opere che più ci hanno colpito vi segnaliamo le statue di Giulio Cesare e di Augusto che provengono dalla Basilica Julia della città e risalgono al 27 a.C., oltre a tantissimi oggetti, utensili, capitelli e statue.
Veramente interessante è la sala grande con le statue che adornavano gli edifici Romani, e meravigliosi mosaici tra cui quello che raffigura il viso di Dioniso, dio del vino, che era una decorazione di una villa Romana.
Una saletta del Museo mostra oggetti votivi che facevano parte del Tempio dedicato ad Asclepio.
La Cattedrale di Corinto

Città moderna di Corinto:

siamo andati alla scoperta del centro città un pomeriggio sotto il sole rovente; dopo aver lasciato l'auto al porto semi-deserto abbiamo proseguito a piedi verso la Holy Cathedral, che ci ha veramente sorpreso.
La Cattedrale è in una zona non particolarmente elegante ma vicina al mare, a cinque minuti dal centro.
E' un complesso ecclesiastico interessante da vedere: il colore rosso delle sue pareti è esaltato dal contrasto con il blu del cielo! Purtroppo abbiamo trovato il cancello del cortile chiuso, ma abbiamo scattato tantissime foto ...
Nel centro di Corinto si incrociano alcune ampie strade pedonali dove si affacciano negozi, bar e gelaterie; tra queste vie c'è anche la "Odòs Ermou" che come ad Atene è dedicata a Ermes, dio del commercio.
Cerchiamo di immaginare come potrebbe essere il centro di Corinto brulicante di persone che affollano i tavolini dei dehor; noi l'abbiamo trovata deserta.
Gli orari dei negozi hanno orari di apertura legati al clima piuttosto caldo: 10-14 e 18-21.
Quest'anno mancano i turisti, che anche solo di passaggio, di solito si fermano.
La cittadina non eccelle per il suo splendore, ma vale una passeggiata fino alla grande Piazza Venizelos, sul porto, dove domina il monumento a Pegaso, il cavallo alato, che ben contrasta con l'immancabile cielo blu greco!
Sulla piazza potete vedere uno strano edificio che ospila il Museo del Folklore, che però abbiamo trovato chiuso e senza indicazioni di orari.
Proprio di fronte al porto si vede la cittadina di Loutraki, meta balneare a pochi chilometri da Corinto, e famosa zona termale e di sorgenti.

Canale di Corinto:


è sicuramente l'attrattiva più suggestiva e imponente della zona!
E' il famoso canale artificiale lungo oltre 6 chilometri che collega il Golfo Saronico con il mar Egeo, ed evita così alle imbarcazioni di circumnavigare il Peloponneso, risparmiando circa 400 chilometri di navigazione.
Inaugurato nel 1893, ha una lunga storia che parte addirittura dal IV secolo a. C.
La prima idea concreta di progetto è da attribuire a Nerone, che fece iniziare gli scavi, di cui ancora oggi si vedono le tracce.
Vi sono due possibilità per riuscire a vedere e fotografare il canale nella giusta prospettiva.
La prima è raggiungere la passerella pedonale che offre la miglior visuale per catturare il canale in tutta la sua lunghezza; per trovarla basta seguire le indicazioni sul navigatore "Corinth Canal footbridge" e vi troverete a percorrere una strada secondaria che diventa sterrata nell'ultimo tratto. Non è una zona particolarmente piacevole, nè turistica, perchè è in corrispondenza di un deposito di liquami, l'odore è nauseante, ma si deve resistere pochi minuti. Se si ha la fortuna di assistere al passaggio di una nave, l'effetto è massimo!
La seconda possibilità è fermarsi sul ponte percorso dalle auto, l'Isthmos Bridge, certamente più frequentato e facile da individuare.
Qui diversi chioschi che vendono i souvenir, bar e taverne aspettano i turisti.
A lato di questo ponte c'è la postazione per i più coraggiosi con la piattaforma del Bungy Jumping... impensabile per chi soffre anche solo un pò di vertigini!
L'altezza è veramente impressionante; non vi è alcuna situazione di reale pericolo, ma guardare giù dà una sensazione di instabilità e precarietà...
Le sue pareti nel punto più alto raggiungono i 90 metri di altezza e sono quasi verticali, motivo che lo rende così suggestivo e anche difficile da mantenere in sicurezza.
In questa strana estate all'epoca del Covid i turisti sono pochi anche sul ponte, che in realtà è parte integrante di una strada molto trafficata, ma immaginiamo che in altri periodi qui si concentrino molti curiosi e viaggiatori, anche solo per una breve tappa del loro itinerario. 
Il Canale è un'opera che val la pena di ammirare pensando alla sua storia, alla sua posizione strategica e alle mille difficoltà nel mantenerlo in buono stato di conservazione dato che questa zona è ad alto rischio sismico.
 
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Corinto è stata per noi l'ultima tappa di un indimenticabile viaggio nel Peloponneso.
Abbiamo percorso i 130 chilometri, quasi tutti di autostrada con pochissimo traffico, che ci separavano dal porto di Patrasso  con l'auto decisamente più carica di quando eravamo sbarcati: l'olio di Messinia, le arance della Laconia, il miele, le olive di Kalamata, le erbe aromatiche... i sapori e i profumi della Grecia sono i souvenir che più amiamo portare a casa!!

Arrivederci Peloponneso!

Michela e Maurizio