PAROS

    L'isola cicladica bianca... come il marmo   

Agosto 2015 e agosto 2017.
L'isola di Paros è certamente nota per le sue spiagge dorate ed il mare turchese, ma il colore predominante è certamente il bianco splendente delle sue case, delle strade, delle chiese, e del suo marmo.

La storia antica e moderna di Paros è strettamente legata al marmo; la realizzazione dei primi oggetti in marmo risale all'epoca neolitica (tra il 3200 e il 2000 a.C.) proprio nelle Cicladi,  e soprattutto a Paros, con una produzione artistica di piccoli idoli e di bellissime sculture della civiltà cicladica.
Il pregiato marmo bianco pario è una grande ricchezza per l'isola ed è considerato il più bello e candido dei marmi statuari: nel periodo di massimo sviluppo dell'isola, tra il 480 e il 167 a.C., dai laboratori emergono lavori come la statua della Nike di Samotracia ora conservata al museo del Louvre, l'Afrodite di Milos e altre tra le più famose sculture classiche.

Data l'abbondanza e la bellezza di questo materiale bianco candido, a Paros prosperò una importante scuola di scultori, furono costruiti magnifici edifici in marmo, il tempio di Apollo a Delos e il tempio di Esculapio a sud di Parikia.

Si possono vedere  ancora oggi le antiche cave di marmo, curiosare tra i siti archeologici sull'isola, visitare il piccolo Museo Archeologico di Parikia che espone tra l'altro eccellenti sculture (sul quale però torniamo più avanti);  o semplicemente passeggiare tra le stradine linde  di Naoussa e di Parikia, cercare le numerose chiese appena imbiancate sparse per tutta l'isola, fare interi servizi fotografici agli scorci nei candidi villaggi interni.... Il BIANCO splendente è una costante a Paros, nel più classico stile cicladico, in contrapposizione con il  BLU del cielo, del mare, delle seggiole delle taverne, delle cupole delle chiesette...
BIANCO e BLU,  proprio come la bandiera greca!

E a Paros i colori, l'atmosfera e lo stile cicladico sono la rappresentazione della Grecia più classica!

Ma veniamo all'isola!

Paros è la terza delle isole Cicladi per dimensioni, dopo Andros e Naxos, e si trova proprio al centro dell'arcipelago; ha un territorio prevalentemente pianeggiante, con ampie zone coltivate a patate, cereali, olio e vino, anche se ormai la maggior parte dei suoi 13.000 abitanti oggi lavora nel turismo. Da frequentatori abbastanza assidui delle Cicladi, avevamo pensato più volte di sbarcare a Paros, ma la fama di isola un po' modaiola, più mondana di quelle che solitamente preferiamo noi, non ci aveva ancora spinti a sceglierla tra le tante; e invece... siamo felicissimi di averla scoperta e apprezzata con entusiasmo. 

Siamo stati perfino sorpresi di quanto ci sia piaciuta!

Per quanto sia meta di tantissimi turisti, soprattutto italiani e francesi, e nonostante alcune spiagge siano un po' troppo affollate per i nostri gusti, Paros ci  ha  conquistati  con  la  semplicità  che  ha  saputo  mantenere:  la gente è sempre cordiale e accogliente, la cucina è ricca di ricette tipiche e usa i prodotti locali, i villaggi conservano il loro stile architettonico inconfondibile e la gente mantiene le tradizioni in una miriade di feste popolari, di balli, di mostre d'arte e associazioni culturali, che non vengono offerti solo come valore aggiunto ai turisti, ma che sono il patrimonio autentico di una popolazione vivace
L'aspetto più gratificante della nostra vacanza a Paros è comunque l'insieme delle sue numerose SPIAGGE, presenti su tutti i tratti della costa, da nord a sud, diverse tra loro per caratteristiche, dimensioni, paesaggi, ma con un elemento comune:  sabbia dorata e mare meraviglioso!!!

Le STRADE sono sempre ben tenute, con segnaletica orizzontale e stradale mediamente migliore rispetto alla situazione di altre isole greche. 

Le strade principali sono facili da individuare e toccano tutte le località interessanti; le deviazioni che portano alle spiagge talvolta sono sterrate, così come alcuni tratti che corrono lungo la costa, ma sempre in buone condizioni e percorribili da qualsiasi mezzo.

La conformazione morfologica dell'isola, in prevalenza pianeggiante o collinare, con le coste basse, permette una circolazione agevole e veloce. Noi preferiamo l'auto per le nostre vacanze (che abbiamo prenotato online su Rentalcars.com risparmiando qualcosa e ottimizzando i tempi di consegna), ma anche quad e motorini sono più che sufficienti per girarla bene.

La dimensione media di Paros (le sue coste sono lunghe circa 120 km) permette di raggiungere le spiagge e i villaggi in pochi minuti; spostandosi da un luogo all'altro si incontrano paesaggi sempre diversi, nascosti dietro le sue coste frastagliate che si confondono con le isole e le isolette che la circondano. Spesso però i tempi dei nostri spostamenti si allungavano, non tanto per il traffico sempre nei limiti ragionevoli, ma proprio perchè dietro ogni curva si svelava un paesaggio che meritava una sosta e almeno una foto!

Per chiudere il discorso “logistico”, non abbiamo mai avuto alcun problema di parcheggio, e considerato che siamo stati in pieno agosto, non è un elemento da trascurare: parcheggi liberi e ampi ovunque, magari sterrati, ma sempre segnalati.

Il bellissimo villaggio di Lefkes

Un aspetto che ci ha colpito è la presenza a Paros di molti sentieri e stradine, a volte veri percorsi di trekking, ben segnalati dai classici cartelli marroni con le indicazioni dei tempi di percorrenza, che sono spesso le antiche strade bizantine che collegavano i villaggi.
I percorsi sono comunque facili, perchè il territorio non è scosceso o montuoso; vengono organizzate anche escursioni o semplici passeggiate di gruppo, ma principalmente fuori stagione, quando le temperature non sono eccessivamente calde.
Per chi ha la fortuna di fare un viaggio a Paros in Primavera, oltre al bellissimo mare, c'è tutto un territorio da scoprire con camminate nei paesi interni montani come Lefkes (in foto), o nella penisola di Ai-Yannis sulla punta settentrionale, divenuta Parco Ecologico e Culturale nel 2009, che riserva colori e una biodiversità difficili da ritrovare in piena estate.

E arriviamo alla nostra prima vacanza di una settimana, dal 19 al 26 agosto 2015.   

Abbiamo deciso di soggiornare a Parikià, il capoluogo (o Chora), nonché porto principale di tutte le Cicladi, proprio per la comodità dei trasporti e per la sua posizione centrale.   A febbraio abbiamo prenotato al RAGOUSIS APARTMENTS tramite Booking.com, in posizione comodissima per la spiaggia di Livadia,  a circa 200 metri.

Anche se un po' decentrato rispetto al centro della città, è l'ideale se avete un mezzo autonomo, in quanto c'è un parcheggio enorme proprio davanti alla struttura.
Offre il servizio di transfer gratuito all'arrivo, e la signora Dèspina ci ha accolti al porto con molta simpatia. Lo studio risponde in pieno alla descrizione trovata sul loro sito, inclusa la macchina del caffè con le cialde Nespresso,  che abbiamo gradito molto; e la pulizia giornaliera era impeccabile!Se proprio dobbiamo trovare un piccolo difetto, ci è mancata la relazione personale con il titolare, le quattro chiacchiere che cerchiamo di fare in greco per quel poco che ci serve come allenamento linguistico.... Non lo abbiamo mai incontrato perchè la reception apriva solo la mattina dopo le 9,30.. e noi invece partivamo per le nostre belle gite alla scoperta di Paros sempre presto!

E' stato molto emozionante in effetti raggiungere i villaggi ancora assopiti e le spiagge deserte,  ci siamo goduti così semplicemente i luoghi cicladici nel loro candore, con i profumi ed i colori del mattino! Basta anticipare le masse dei turisti italiani e francesi che si muovono spesso a metà mattina. Arrivare prima dei greci è più facile, perchè i loro movimenti iniziano verso le 13, se non alle 14..

Il richiamo di Paros si è fatto risentire... a distanza di due anni ci siamo tornati per un'altra bella settimana a metà  agosto 2017.

Per la nostra seconda vacanza abbiamo scelto il PANOS STUDIOS, sempre a Parikià, gestito dalla simpatica Mina, che ci ha accolto al nostro arrivo al porto.
Lo studio è carino, arredato con gusto, anche se un pò piccolo.

Cosa visitare a Paros

Vi raccontiamo adesso i luoghi e le spiagge delle nostre vacanze, nell'ordine in cui li abbiamo visti, un ordine spesso dettato dalla intensità e dalla direzione del VENTO... altro elemento che caratterizza il soggiorno a Paros, e non potrebbe essere diverso in questa bellissima isola delle Cicladi in mezzo all'Egeo!


LEFKES:   In greco  significa  "bianco", ed in effetti è il tipico paese cicladico, che più classico non si può!
Lefkes  è stata  la meta della nostra prima mattina.  
E'  il villaggio  più  alto di Paros,  anche  se  a  soli 300 metri,  e  si   estende  alle  pendici  del  monte Profitis Ilìas  (dove c'è la chiesa di Agii Pantes),  la montagna più alta dell'isola con i suoi 750 metri circa.

Sopra il paese vi è una bella pineta verde e si può lasciare l'auto in questa zona alta e panoramica e iniziare da qui una bella passeggiata. E' un paese molto grazioso, di un bianco accecante; qua e là abbiamo incontrato delle signore che passavano il tempo ad imbiancare i muretti o le stradine. Vi sono negozietti invitanti, taverne con incredibili cascate di bouganville, angoli tutti da scoprire con le porticine delle case blu e i gattini che sonnecchiano tra un vaso e l'altro.  E' una classica cartolina cicladica, un posto tranquillo, allo stesso tempo turistico e rilassante.  

Ma la cosa più imponente, che si aggiunge alle tante chiesette bianche nascoste tra le vie, è la grande Chiesa della Trinità (Agìa Triàda)  costruita tra il 1830 e il 1835 in marmo, e ristrutturata negli anni '70. I due campanili che la incorniciano sono bellissimi; l'interno, che purtroppo non si può fotografare, è solenne, riccamente arredato, con un bellissimo soffitto affrescato.

Da qui si ha una vista sulla costa ovest di Naxos che è davvero spettacolare in una giornata limpida; Agios Prokopios, Agìa Anna, Plaka... le belle spiagge di Naxos sembrano vicinissime al di là del mare!

Di sera è un paese vivace e allegro; noi ci siamo capitati durante un Festival di jazz, un evento musicale di due giorni che richiama gli appassionati del genere, e abbiamo cenato alla Taverna Clarinos, al primo piano sopra una panetteria, con vista sulla piazza: tipica taverna greca con ampio menù di carne e diversi piatti tipici di Paros, come le lumache.

MOLOS:  la prima che abbiamo scelto, tra le tante spiagge di Paros, è Molos.
Arrivando dal centro dell'isola si devia all'altezza di Prodromos per Marmara per circa 1,5 km. E' una baia ampia e circolare, molto lunga, con il mare tranquillo nelle giornate non ventilate. Il fondale è di sabbia finissima e morbida ed è basso per parecchi metri, motivo per cui la zona è molto frequentata da famiglie con bambini.
Questa è stata la prima spiaggia, ma anche quella dove siamo tornati più volte; qui il relax è assicurato!!! La spiaggia è stretta e lunga, parallela alla strada, non troppo affollata; è completamente non attrezzata,  ha solo un chiosco che affitta tavole da windsurf.
Alle 10,30 la lunga spiaggia è ancora totalmente deserta; dopo si riempie ma gli spazi restano ampi! 
La baia di Molos, quando soffia il meltemi, si anima di vele colorate, ma noi l'abbiamo vista come una enorme gigantesca piscina, con l'acqua calma, trasparente e perfino tiepida!
Il vento qui è quasi una costante.

Sul lato destro, dove fanno kite-surf, la spiaggia è meno riparata, le onde spumeggianti accontentano i surfisti.... quindi conviene proseguire con l'auto fino al lato opposto dove per incanto il mare si calma.
La baia è delimitata alle estremità da due chiesette.
A nord vi è una chiesetta bianca con la classica cupola azzurra che domina la spiaggia (foto); dalla chiesetta a sud invece la strada sterrata prosegue e raggiunge dopo circa 300 metri la spiaggia di Kalògeras.
KALOGERAS: (o Kalògiros, o Kalògeros... a seconda delle mappe o dei cartelli) si raggiunge comodamente in auto.
Un cartello avvisa che possono arrivare "grandi onde": al passaggio delle navi le onde possono ricoprire interamente la spiaggia che, in effetti, non è molto ampia, ma abbastanza lunga. 

Non vi sono servizi di alcun tipo,  la spiaggia è libera ma parecchio affollata per la sua particolarità: le rocce che la incorniciano sono di origine argillosa, e per tale motivo vi è la possibilità di cospargersi il corpo di fanghi salutari.
Il fondale è di ghiaia, quindi il mare è trasparente ed i colori delle pareti di roccia sono variegati, dal rossiccio al grigio al giallo ocra. Non ci siamo fermati, ma vale la pena curiosare la caratteristica morfologica, a meno che non si voglia approfittare di un fango gratuito!
MARMARA:  prima di arrivare a Mòlos, a circa un chilometro, si trova il piccolo villaggio di Màrmara, che prende il nome dal marmo utilizzato per la costruzione delle case e delle chiese; è un paesino con la bella chiesa Pèra Panaghià, una grande scuola, un paio di bar/taverna e alcuni mulini.

Due di questi vecchi mulini in pietra sono stati ristrutturati e trasformati in caratteristiche residenze circondate da ulivi; altri mulini invece sono in stato di semi-abbandono.
Ci si può fermare qui a Marmara per fare una breve passeggiata o sosta caffè mentre si cambia spiaggia, o mentre si rientra da Mòlos.
TSOUKALIA:  è una spiaggia a nord di Mòlos, divisa da questa dal capo "Akrotiri Antikefalos", un promontorio alto 170 metri a forma di cono appuntito.   E' una spiaggia di sabbia non attrezzata, selvaggia come le altre della zona, che offre l'ombra delle sue tamerici, molto tranquilla ... ma da visitare in giornate non ventose.
In effetti è molto esposta al meltemi, e per questo è frequentata da chi pratica kite-surf o wind-surf; noi ci limitiamo ad osservare le loro acrobazie in mezzo al mare!

Il fondale è pietroso, misto ghiaia. L'aspetto che più ci è piaciuto è la vista sulla città di Naxos, proprio di fronte, si riconoscono le singole case ed il profilo dei suoi promontori. Questa spiaggia è comodissima, si lascia l'auto e si scende direttamente a fare il bagno!

Abbiamo avuto un piccolo dubbio sulla individuazione della spiaggia di Tsoukalia, ma abbiamo inteso che siano due lidi vicini e simili tra loro, uno senza servizi e uno con la omonima taverna che offre anche studios, caratterizzata da una piccola chiesetta bianca nel cortile.

GLIFADA: poco più a nord, sempre attraverso lo sterrato che costeggia il mare, abbiamo raggiunto la spiaggia di Glifada.   E' una striscia di costa selvaggia e deserta. Non ci ha entusiasmato,  e quindi abbiamo proseguito verso casa. Anche il secondo giorno il vento è debolissimo, ne approfittiamo per continuare l'esplorazione della costa est, andando però più a sud.  Tutta la costa est è particolarmente esposta al vento da nord, quindi è preferibile visitarla quando non soffia il meltemi. 

PRODROMOS: vi consigliamo di riservare la prima tappa della giornata a questo bianchissimo villaggio.
La strada principale interna gli passa proprio accanto e sarebbe un vero peccato non fermarsi. Alle 10 del mattino abbiamo fatto la passeggiata più rilassante che si possa immaginare!

Lasciata l'auto nel parcheggio all'inizio del paese, in una piazza circondata da belle villette, si entra attraverso una arcata di un comprensorio religioso nel paesino suggestivo e lindo, tutto da girare a piedi per scoprire gli angoli di ogni via, le casette bianche e blu ben curate e abbellite da decorazioni in perfetto stile cicladico.  
Al di là di due kafenion ancora a riposo, un negozietto e una taverna all'inizio del paese, non vi sono altri luoghi per lo shopping, ma qui la vita scorre tranquilla e silenziosa tra queste graziose piccole case.  

Immerse nel villaggio e un pò nascoste alcune chiesette rigorosamente bianche; la più importante tra queste è la Chiesa di San Giovanni Battista (Agios Ioanni Pròdromo, che dà il nome al paese) che però abbiamo trovato chiusa.

GOLDEN BEACH:  continuando il giro delle spiagge sulla costa sud-est, facciamo una breve sosta, soprattutto per curiosità, sulla famosa spiaggia di CHRISI AKTI, più conosciuta come Golden Beach, una bella e ampia spiaggia di sabbia "dorata", con il mare cristallino, molto movimentata e allegra.

E' frequentata dagli sportivi che praticano windsurf, considerata da molti la più bella e popolare spiaggia di Paros.
Noi ci siamo capitati in una giornata di totale assenza del meltemi, quindi la spiaggia non richiama velisti e surfisti, e la zona è tranquilla.
Non ci siamo fermati, ma abbiamo comunque ammirato la bellezza di questa lunga baia vivace, che ha alle spalle eleganti hotel e beach bar.
DRIOS:  poco più a sud ci siamo fermati in questa piccola località di mare, che una volta era un semplice villaggio di pescatori.
La spiaggia è di ciottoli, chiusa da lastroni di roccia e con un piccolo porticciolo di pescatori subito dietro l'angolo.  
Non ci incanta, ma questo piccolo angolo di Paros è perfetto per un bel pranzetto in una delle sue taverne panoramiche.
Sulla terrazza,  all'ombra degli alberi,  la più carina e "grecissima" è la Taverna To Kima (L'Onda) con le sue sedie blu,  i muri dipinti e la fila di polpi appesi ad essiccare.... peccato che non ci siamo capitati all'ora di pranzo!
LOLANDONIS:  Ancora più a sud, procedendo per una stradina stretta ma asfaltata  lunga circa 1,5 km, seguendo per Lolandonis, si raggiunge una bella spiaggetta selvaggia di sabbia, con alcune tamerici alle spalle, di circa 200 metri, con il mare turchese dai riflessi verde smeraldo:

Frequentata prevalentemente da famiglie, abbiamo trovato stranamente un pò di greci, oltre agli immancabili francesi e italiani.
Il posteggio per l'auto è comodo, ma soprattutto è invitante la taverna "En Plò" (dal curioso nome che significa "navigando") con i tavolini bianchi, in posizione panoramica, dove si mangia il pesce fresco cotto sul momento.
Qui abbiamo pranzato in pieno relax guardando il mare e ascoltando la musica, e scrivendo il diario della giornata sorseggiando il nescafè frappè!

GLYFA' e TRIPITI:  proseguendo ancora più a sud, nel tratto di costa immediatamente prima della punta meridionale di Capo Fanos (Akrotiri Fanòs) vi sono due spiagge ben segnalate: la prima è Glyfà, una tranquilla caletta sassosa e non attrezzata,  la seconda è Tripiti, invece più ampia e sabbiosa, anch'essa non attrezzata.

Le due spiagge sono agevolmente raggiungibili in auto, e sono anche collegate tra loro da una stradina sterrata di poche centinaia di metri, ottima per una breve passeggiata.

La baia di TRIPITI (in foto) e la sua spiaggia di sabbia fine grigia con qualche pietra sparsa, tra le due, è quella che ci è piaciuta di più.  
Gli alberi in fondo fungono da ombrellone per alcune famiglie già sistemate.
Il fondale è di ghiaia, il mare è calmo, e c'è un piacevole venticello; anche nelle giornate di forte meltemi comunque dovrebbe essere più riparata rispetto alla costa sud-est.
Per il pranzo ci si può spostare a GLYFA', nella omonima taverna, con l'ampio orto che costeggia l'ingresso.
Pomodori, peperoni e angurie sono di produzione propria, non ci sono dubbi, viene voglia di raccoglierli... un pò secchi sotto il sole! Così decidiamo di ordinarli, e ce li ritroviamo belli gustosi nella "greek salad"!
Il relax post-pranzo poi è perfetto sotto gli alberi in spiaggia...

GLYFA' è la più classica delle spiagge greche, sabbia mista a ghiaia, molto rustica, non è attrezzata, il fondale è pietroso; insomma non è molto raffinata, ma offre una bella serie di alberelli molto apprezzati dai turisti per la siesta pomeridiana.
Glyfà non è sicuramente tra le prime in classifica in questa isola di lidi sabbiosi, ma una tappa rilassante qui la si può fare, e gli scogli ai lati della baia invitano a fare snorkeling...
NAOUSSA:  arriviamo alle 9 del mattino in questa famosa "cartolina cicladica"!
Man mano che ci si avvicina, il paesaggio regala bellissimi scorci: la costa a nord è irregolare, con baie e insenature, e Nàoussa si svela pian piano.  
A quest'ora del mattino è pigra, le attività quotidiane iniziano lentamente, i negozi stanno aprendo e le grandi taverne sul mare hanno le grandi distese di seggioline bianche e azzurre ben allineate e deserte.
E' bellissimo passeggiare in questo silenzio! 
Solo i pescatori sono in piena attività, ormai da molte ore, e stanno già preparando le reti per la pesca del giorno dopo.
Nàoussa  è cambiata molto negli ultimi anni, si è data una veste più chic, le case sul porto si sono trasformate in locali per i turisti, ma i suoi porticcioli, incorniciati da taverne e bar, sono rimasti comunque esclusiva dei pescherecci e delle piccole barchette in legno colorate. Questo quadretto di barche dipinte di blu e di rosso, arrivando dal mare, è una  scenografia spettacolare! 

Nàoussa è dominata dall'imponente Chiesa della Panaghìa, (Madonna della Dormizione) enorme e bellissima, che si scorge alta da qualsiasi direzione si arrivi.
Salendo la scala bianca che parte dal centro, arriviamo in due minuti alla Chiesa, che purtroppo è chiusa: sono in corso i lavori di decorazione del portale per la festa in programma la sera (22 agosto).
Anche il pope, che gentilissimo ci fa gli auguri per la festa e ci chiede da dove arriviamo, ci dà appuntamento per le ore 20.
La città sta preparando la Rievocazione dei Corsari del 23 agosto, un evento importante che dura due giorni con incontri, giochi, balli e lo sbarco dei pirati... che abbiamo visto tornandoci la sera dopo, vedendo così anche l'anima festosa e vivace della città.  
Abbiamo poi cercato il Museo del Folklore, ma è chiuso, l'apertura è solo serale dalle 19 alle 21;   in effetti al mattino Naoussa è tranquilla,  ritmi lenti, e i turisti sono altrove.
Si può vedere ciò che rimane di un antico Castello Veneziano del XIV secolo, i cui resti sono parzialmente sommersi dall'acqua del mare (la prima foto sotto).

Sicuramente l'anima più commerciale e turistica non si percepisce al mattino, ma si immaginano facilmente queste belle e candide stradine brulicanti di turisti la sera. E' stata una passeggiata immersa nel bianco, bellissima e rilassante, in una giornata di sole leggermente ventilata, l'ideale per godersi Nàoussa, che invece non deve essere il massimo quando è battuta dallo sferzante meltemi da nord. 

La sera del 23 agosto siamo tornati per la "Notte dei Corsari"; per due giorni organizzano eventi legati alla Rievocazione storica degli attacchi dei pirati all'isola: iniziative culturali, visite guidate ai Musei della città (museo del Folklore e museo Bizantino), mostra fotografica al Castello Veneziano e giochi per i bambini. Il clou della festa è la sera: balli tradizionali di Balos nella piazza principale di Nàoussa dalle 19, e la rievocazione dell'assedio via mare dei Corsari messa in scena nel porto dopo le 21.

La festa è di natura religiosa, perchè si ringrazia la Vergine Maria celebrando la Madonna della Dormizione, a cui è dedicata la Cattedrale. La Chiesa della Panaghia è aperta, illuminata, addobbata con mazzi di fiori e ghirlande verdi.
L'icona della Madonna è adornata con bellissime corone di fiori freschi (foto). Visitando l'imponente Cattedrale si respira una bella atmosfera di festa e tutti si augurano "xronia pollà" (gli auguri greci)!

Abbiamo cenato presto nella Taverna Romantica, poco sotto la Chiesa, per poter raggiungere il porto in tempo per l'arrivo dei pirati che sbarcano e rapiscono le donne di Paros. La taverna è a conduzione familiare, cucina tipica greca (principalmente a base di carne, ma fanno una buonissima "seppia Marathos" in umido con le erbe aromatiche).  
Breve inciso "mangereccio": qui a Nàoussa prevalgono i ristoranti più modaioli, i cocktail-bar, tutti molto invitanti, curati e chic; la taverna Romantica è uno dei pochi locali veraci greci!

Come si può immaginare, durante la festa la città è invasa da una folla infinita (altro che invasione dei corsari...).

Abbiamo così visto le due anime opposte di Nàoussa: al mattino candida, silenziosa e delicata nei movimenti delle poche persone in giro, e la sera gremita fino all'impensabile, gioiosa, festosa, con balli, musica, fuochi d'artificio e tradizioni locali che si mescolano alla curiosità dei tanti turisti.

 

LAGERI (o Làggeri):  si trova nella grande baia di Nàoussa, a est, ma pur essendo vicina alla città (circa 5 km) è una spiaggia isolata, discreta, totalmente selvaggia. Arrivando in località XIFARA, con i suoi bei paesaggi della costa bassa, frastagliata e pittoresca, si supera la Taverna Siparos e si prende una stradina stretta a sinistra per la Chiesa Zoodochos Pigi (prima di arrivare a Santa Maria).
Ma attenzione!!! Non vi è alcuna indicazione sulla strada, ma solo il cartello segnaletico "strada chiusa", che certo non invoglia a proseguire... ma insistete perchè ne vale la pena!
La spiaggia sinuosa, tranquilla e accogliente di Làgeri vi aspetta!
Si lascia l'auto poco dopo, appena si incontrano altre macchine posteggiate e ci si prepara per una piacevole passeggiata di dieci minuti (o venti minuti se si contempla il paesaggio, facendo un servizio fotografico, come abbiamo fatto noi)... 

Ogni volta che ci siamo andati abbiamo fatto le stesse identiche foto, ma non si può resistere di fronte a questi colori!
Per chi non volesse fare la passeggiata, o non avesse l'auto, è comodamente raggiungibile da Nàoussa con il taxi-boat a 6 euro.

La Chiesetta di Zoodochos Pigi   è bianca abbagliante, a picco sul mare turchese, ... semplicemente fantastica!

La spiaggia di Làgeri è molto appartata, forse per questo frequentata anche da naturisti e prediletta da coppie gay, ma la bellezza di questo posto sta proprio nella libertà con cui ciascuno vuole godersi il relax.

Non ha alcun servizio, e neanche alberi ombrosi, solo qualche cespuglio; la sabbia è fine, così come il fondale del mare morbido di sabbia chiara. Bella, rilassante e tranquilla e, oltre a tutto ciò, ha una vista panoramica su Nàoussa, di fronte sull'altro lato del golfo.

Un consiglio gastronomico: se siete dalle parti della località Xifara, zona Santa Maria, non perdetevi la bella Taverna Siparos, proprio sulla strada, un ristorantino tutto in bianco, con un servizio molto curato, prezzi un briciolo più alti, ma da provare!
I piatti sono buonissimi e presentati in modo originale e curato.
Il dakos, sempre buono un pò ovunque, qui lo fanno con i pomodorini di Santorini...che sanno veramente di "sole"!

In zona Xifara, tra la deviazione per Làgeri e la taverna Siparos, c'è una sottile striscia di sabbia che unisce la costa con un isolotto di fronte....Il paesaggio è quasi caraibico!
Occorre solo cercare una stradina pedonale in mezzo ai terreni recintati delle ville sul mare. 
Abbiamo lasciato la spiaggia di Xifara, questa scenografica lingua di sabbia, per la prossima vacanza, così da avere un motivo in più per tornare a Paros.
SANTA MARIA: è una spiaggia all'estremità nord della costa orientale, appena oltre il golfo di Nàoussa.
Arrivandoci di pomeriggio l'abbiamo trovata davvero molto affollata, e quindi ci siamo fermati giusto il tempo di una foto. Qui abbiamo sentito parlare solo italiano!

Magari al mattino presto si riesce ad apprezzare meglio la bellezza oggettiva di questa lunga baia, metà attrezzata con ombrelloni di paglia e metà libera. La sabbia è fine e dorata, il mare trasparente, ma la poesia termina nel momento in cui si è raggiunti da una pallonata...

Il beach bar Santa Maria allieta con la sua musica, ma noi preferiamo cambiare lido!

MIKRI' SANTA MARIA:  proviamo queste vicinissime spiaggette.   Il posteggio non è comodo come a Santa Maria; meglio non avventurarsi fino in fondo alla strada per non rimanere incastrati, conviene lasciare l'auto appena si incontrano le prime.
Si tratta di due piccole calette ('mikrì" significa piccola) divise da un promontorio, belle da un punto di vista paesaggistico: sabbia chiara finissima, quasi vellutata, e mare trasparente con il fondale sabbioso, ma sono totalmente attrezzate con gli ombrelloni e i lettini, quindi gremite dagli amanti delle comodità.

A questo punto decidiamo che ci piace di più stare scomodi... ma soprattutto preferiamo mantenere una certa distanza di sicurezza dai giocatori di tennis improvvisati e dagli urlatori professionisti che parlano ore al cellulare sotto l'ombrellone; quindi scattiamo una foto, ammiriamo il panorama e cerchiamo un'altra spiaggia!
FARANGA:  (o FARAGGA o FARAGAS...a seconda delle mappe)
Abbiamo dedicato una intera mattinata a questa bella spiaggia che si trova sulla costa sud, poco prima di raggiungere la punta più meridionale (Akrotiri Fanòs o Capo Fanòs) arrivando da ovest.
E' facile da trovare, basta seguire le numerose indicazioni.
Il parcheggio non è ampio, a metà giornata è già pieno. E' una spiaggia meravigliosa, ma va vista di mattina!
Se fossimo arrivati dopo mezzogiorno, non ci saremmo fermati, e avremmo perso un dono che la natura ha fatto a Paros.
L'accesso è diretto dal ristorante-bar della spiaggia, grazioso e ordinato, che gestisce la parte attrezzata con lettini e ombrelloni di paglia. La bellezza della piccola baia e lo stile del locale richiamano molti turisti (come sempre le spiagge attrezzate sono principalmente frequentate da italiani), ma metà lido è comunque libero... se trovate posto da una certa ora in poi.
Come spesso accade i bagni attrezzati occupano i luoghi più incantevoli, e questo non fa eccezione: la sabbia dorata è finissima, sembra setacciata, il fondale del mare è vellutato e l'acqua è sorprendentemente trasparente!

Non per niente è considerata una delle spiagge più belle, ed è anche riparata dal vento.
Anche se movimentata, l'atmosfera è familiare... e tutto dipende dall'educazione dei vicini di ombrellone.

Tutta l'area costiera intorno a Faranga è molto bella, con l'auto si può percorrere la strada che costeggia il mare, con le sue casette bianche e le ville seminascoste dal verde dei loro giardini. Ai lati di Faranga vi sono delle calette più piccole, e la vegetazione dietro la spiaggia offre un bel contrasto di colori.

Ad un paio di chilometri da Faranga siamo passati da ALIKI', un paesino proprio sul mare, una delle pochissime località costruite e sviluppate sulla costa, grazioso, con alcune taverne concentrate sopra i moli, l'ideale per godersi un pranzo osservando le barchette dei pescatori e la spiaggia brulicante di bimbi che giocano. E' un villaggio che ispira un senso di pace e semplicità, pur essendo movimentato, una classica località balneare con tante casette bianche da affittare.
Qui ad Alikì si lascia l'auto nel comodo parcheggio comunale prima di arrivare al mare, dopodichè ci si muove lungo la passeggiata che costeggia la spiaggia attrezzata ed il piccolo porto. Proseguendo oltre le ultime case si raggiunge un tratto di spiaggia più selvaggia, non attrezzata, con prevalenza di pietre, ma con qualche alberello per chi cerca un pò d'ombra.
Ad Alikì abbiamo pranzato alla Taverna To Mouragio, con i suoi tavolini bianchi proprio sul mare e la lunga fila di polipi stesi al sole!!!   Noi abbiamo mangiato un risotto di mare davvero buono!

MUSEO di ARTE E FOLKLORE delle CICLADI:  se siete da queste parti, potrebbe essere carino trascorrere una mattina in questo luogo curioso. Subito dopo la deviazione per l'aeroporto, prima di Alikì, girate a sinistra all'altezza di un distributore di benzina, e dopo cento metri vi trovate questo museo davvero unico nel suo genere!  Un'opera d'arte a cielo aperto!
Il signor Benetos Skiadas di Alikì, nell'arco di 50 anni, con l'amore per la sua terra e con una maestria artigianale eccellente, ha ricostruito i più importanti monumenti delle Cicladi usando materiali originali come il marmo di Paros, il vetro, il legno e la pietra.
C'è anche la Chiesa di Ekatonpiliani, che ci ha tenuto compagnia durante ogni giorno delle nostre vacanze a Parikià, ma solo qui abbiamo potuto fotografarla nella sua interezza... anche se più piccola!
Nel cortile potete trovare la Portara di Naxos, i mulini di Mykonos, il Teatro antico di Milos, la Torre di Syros, la Chiesa della Vergine Benedetta di Folegandros, i Leoni di Delos ... e tanti altri.
Ha poi ricostruito con sapiente ingegneria edifici e costruzioni tradizionali cicladiche, dai mulini a vento, alle colombaie di Tinos, al faro di Andros, alle tipiche abitazioni di Paros.
E' una full immersion nella tradizione, negli strumenti di lavoro di una volta, nella vita rurale ricostruita in ogni dettaglio.
La figlia di Benetos Skiadas è orgogliosa di illustrare l'amore che lo ha guidato per tutta la vita e gli ha permesso, nel tempo libero della sua attività di pescatore, di costruire una testimonianza così appassionata delle Cicladi!
Proseguendo all'interno sono esposti modellini in legno di navi e vascelli.
In un'oretta, e spendendo solo 3 euro, si può fare il giro di tutte le Cicladi... e riprendere poi la strada verso il mare.
MONI' CHRISTOU DASOS (il MONASTERO di CRISTO del BOSCO):  iniziamo una nuova giornata visitando questo Monastero dedicato ad Agios Arsenios, pochi chilometri a sud di Parikià, ben indicato sulla strada in corrispondenza della deviazione per la valle delle farfalle.
Si trova su una collina alta 150 metri, ma si sale velocemente e la vista panoramica sull'isola di Antiparos e sugli scogli che spuntano dal mare è spettacolare!
La grande Cattedrale di Christou Dasos nella sua imponenza emana una luce bianca abbagliante.  Proprio di fianco vi è il Convento femminile (sotto nella foto) abitato e curato da un gruppo di monache, che si può visitare negli orari 9-12 e 18-20.
Si  fatica un pò ad aprire il cancello se non è ancora entrato nessuno; negli orari di visita si può suonare il campanello, una volta entrati nel cortile, per poter visitare la bella e suggestiva Chiesa di Agios Arsenios, il secondo santo patrono dell'isola di Paros.
Noi siamo entrati un pò timidamente ringraziando la piccola e anziana monaca; abbiamo avuto la fortuna di arrivare insieme ad una famiglia greca che si è fatta dare le chiavi della cappella all'interno del complesso monastico.  

Curioso il paesaggio sottostante incorniciato da un arco con tre campane... ottimo spunto per foto originali!  

Un posto che consigliamo di non perdere!

AGIA IRINI  è costituita da due spiagge di sabbia separate, una caratterizzata da palme (piuttosto anomala...) e l'altra da più ordinarie tamerici.

Noi optiamo per la prima: PALM BEACH, ma il forte meltemi ed il mare agitato hanno fatto letteralmente sparire la stretta striscia sabbiosa.
In quel contesto abbiamo trovato la spiaggia deserta; bisognerebbe tornare con condizioni di vento diverse e mare calmo per godere di questa particolare spiaggetta simil-tropicale.
Al  mattino gli alberi le fanno ombra, ma verso sera è l'ideale per il tramonto! Alle sue spalle vi è l'elegante beach bar "Palm Beach" attrezzato con comodi lettini.
BAIA DI KRIOS - MARTSELO: avendo letto che a nord di Parikià il golfo è riparato dal vento, ci siamo spostati in questa baia bella ampia, con vista sulla Chòra e sul viavai delle navi.  Vi sono diverse deviazioni che scendono al mare, noi siamo andati verso il fondo.
Proprio alla fine arriva il taxi-boat che fa avanti e indietro in continuo dal porto di Parikia (il "barchino" costa 3 euro andata + 3 euro ritorno, prezzi 2017).  
Qui la spiaggia è libera, ampia, sabbiosa, con qualche alberello sparso;  a noi il vento ci ha spinti a cercare la comodità dei lettini del Paradiso Club, con i classici ombrelloni di paglia e un bel beach bar con self-service, dove abbiamo pranzato (ombrellone e lettini a 7 euro nel 2015,... e a 10 euro nel 2017, stesso Paradiso Club, prezzi sempre ragionevoli, ma il 30% in più non è poco).

La sabbia è dorata e fine,  bellissimo il mare dalle mille sfumature di colori dall'azzurro al verde,  con la Chòra che fa da sfondo mentre si fa il bagno,  il fondale sabbioso degrada gradualmente ed il mare è calmo anche con il meltemi.

Verso la metà della baia di Krios-Martselo,  che è un tutt'uno anche se ci sono diversi accessi, la spiaggia si restringe molto,  occupata da una sola fila di ombrelloni (che sono gratis per chi consuma al bar) in corrispondenza del campeggio.

Se non avessimo saputo di essere in terra ellenica, avremmo potuto pensare di essere... in Toscana, totalmente occupata da italiani!  
Martselo è bella anche ad agosto, affollata ma meno modaiola di altre; ma per chi avesse la fortuna di venirci in bassa stagione sarà una spiaggia meravigliosa, con un mare turchese trasparente.  Se si supera il tratto finale della spiaggia di Martselo, oltre il molo del barchino, a soli due minuti di auto, si raggiunge una caletta di sabbia non attrezzata; andateci "non" ad agosto, potrebbe essere un'oasi di pace!

Per finire la perlustrazione della zona, proseguendo sulla strada che diventa sterrata e passa in mezzo a qualche villetta,   raggiungiamo il  CAPO DI AGIOS FOKAS, l'estremità che chiude il semicerchio del golfo di Parikià: da un lato la baia nella sua interezza, dall'altro lato il mare aperto, più agitato e increspato. 

Questa è la punta che accoglie i turisti sul traghetto prima di sbarcare al porto, e arrivarci è ancora più emozionante riconoscendo il luogo visto da lontano.
Ma è anche il luogo suggestivo che avevano scelto per il film "Immaturi"  per la scena dell'altalena.  Ve lo ricordate?

La bianca Chiesetta di Agios Fokàs, con la sua cupola azzurra, che pare appena verniciata, è davvero scenografica!

Questa chiesa immacolata è forse l'immagine che ci è più rimasta scolpita nella mente di tutta Paros! 

Sulla punta rocciosa di questo Capo vi sono i resti abbandonati di un faro, ma soprattutto il monumento costruito in memoria delle 80 vittime del naufragio del traghetto Express Samina affondato il 26 settembre 2000 per un errore del comandante della nave.

PARIKIA':   e finalmente è arrivato il momento di concentrarci sulla Chora, il capoluogo di Paros!
Giusto per sapere come pronunciare il suo nome, al chiosco delle info turistiche, che è all'interno del mulino al porto, ci hanno detto che si può dire Parikìa o Parikià (ma non Parìkia, come solitamente si sente tra gli italiani...).

La prima tappa in città,  alle 8 del mattino,  è il MUSEO ARCHEOLOGICO, subito dietro la Basilica della Ekatonpiliani, collegati tra loro da una strada lastricata. Biglietto onestissimo a 2 euro, aperto dalle 8 alle 15, chiuso il lunedì.

Il Museo è piccolo ma ben tenuto, ha uno spazio espositivo esterno, dove si possono ammirare parti di mosaici ben conservati, capitelli, contenitori funerari, sarcofagi dell'epoca ellenistica.
Nelle sale interne sono esposti oggetti e statue che vanno dal periodo geometrico fino all'epoca romana, molti dei quali provenienti  dal Tempio di Atena (patrona di Parikià) e Artemis del VI secolo a.C. che era situato nella parte più alta della città, dove ora sorge la Chiesa di Agios Costantinos e Agìa Elèni.

In una saletta a parte sono esposti i ritrovamenti del Santuario di Apollo,  emersi dagli scavi iniziati nel 1997  sull'isolotto disabitato  di Sàliagos  ad ovest di Antiparos;  questo sito archeologico di Despotikò è raggiungibile con le barche che fanno le gite.

In un'altra sala si trova la bella e inquietante statua di Gorgona, o Medusa, del VI secolo a.C., che vedete sotto in foto, un terribile mostro che viveva nei mari. Nell'antichità gli amuleti a forma di Gorgona esorcizzavano gli spiriti maligni e venivano indossati dai guerrieri.  

Accanto c'è una grande statua del 480 a.C. di una divinità seduta, probabilmente Artemis, ritrovata nel 1885.  

Pezzo forte del Museo è la statua di una Nike (Vittoria) ritrovata nella zona del kastro di Parikià nel 1885;  è una giovane figura femminile con i sandali (mentre non sono stati trovati la testa e le armi) scolpita nel 480 a.C. per la vittoria dei Pariani sugli Ateniesi.  Tra le altre, notiamo una statua a figura intera della dea Artemis,  che proviene dagli scavi del Santuario di Delion, qui a Paros.  

Ultimo ricordo di questa visita: un rilievo che raffigura la scena di un leone che attacca un toro (ca. 500 a.C.) trovato nel pavimento della Chiesa Ekatonpiliani,  monumento dedicato al grande poeta lirico Archiloco che visse a Paros, e che fu ucciso durante una battaglia contro gli abitanti di Naxos nel VII secolo a.C.

BASILICA di EKATONPILIANI (dalle CENTO PORTE):  è imponente,  suggestiva, e  ispira un senso di profonda spiritualità.  

Noi l'abbiamo visitata diverse volte,  di giorno e di sera,  è aperta dalle 7 del mattino alle 24,   e all'interno del suo cortile  è  possibile  visitare  il  Museo Bizantino.  La maestosa Chiesa dedicata alla Dormizione della Madonna è molto venerata nel mondo cristiano, importante monumento bizantino del IV secolo.

Si possono trovare molte leggende sulla costruzione di questa chiesa in marmo bianco e rosa; la più suggestiva racconta che sono state finora ritrovate solo 99 porte e che,  quando verrà individuata la centesima, Costantinopoli tornerà ad essere la capitale della cristianità.

E' interessante passeggiare intorno a tutto il complesso monastico monumentale, in parte circondato da una pineta, per rendersi conto dell'imponenza della costruzione della Basilica, delle sue cappelle, del battistero e delle celle monastiche.
Una volta entrati, prima nel cortile e poi nella Basilica principale a croce,  si può visitare ogni angolo. Le antiche cappelle ispirano un senso di devozione e rispettosa soggezione; sono molto belle le icone d'argento della Madonna.
Durante la nostra seconda vacanza a Parikià abbiamo "festeggiato" anche noi il giorno di Ferragosto; le liturgie iniziano alle 8 del mattino e diffondono con gli altoparlanti le litanie per tutto il paese. Anche noi le abbiamo sentite facendo colazione sul balcone.
Nella Ekatonpiliani c'è un via vai continuo per tutto il giorno, che non cesserà mai fino a mezzanotte.
E' impressionante il numero di persone che si sono alternate per pregare e baciare l'icona della Madonna, migliaia e migliaia in coda tutto il giorno!
I greci si mettono pazientemente in coda per entrare e venerare la Madonna; la sua icona  è stata addobbata con le corone di fiori.
C'è un clima di festa, le famiglie vestite eleganti, le autorità al completo, il Sindaco che saluta tutti proprio all'ingresso della Chiesa.
All'esterno invece i Marinai nella loro bella uniforme fanno il picchetto d'onore, e la banda suona;  al porto è ormeggiata la nave della Marina militare greca.

I festeggiamenti che però tutti aspettano e chiamano "Festival" iniziano alle 21 circa.  Parikià è letteralmente invasa, i locali sono ovunque strapieni. Un consiglio a chi volesse cenare qui a Ferragosto: conviene assolutamente prenotare, è probabilmente la serata più affollata dell'anno.  
Alle 21,30 iniziano i fuochi d'artificio sulla città, a cui dopo poco rispondono con altre esplosioni pirotecniche dall'altro lato della baia;  suggestivo è l'arrivo delle barche dal mare,  illuminate con luci e fuochi.
Dal palco sul lungomare si esibiscono musicisti e ballerini, tutto il paese fa festa!
LA CHORA:  immancabile il giro nel centro storico della città,  che regala innumerevoli scorci candidi in perfetto stile cicladico,  e incantevoli cascate di fiori e di bouganville.  Gli abitanti di Paros sembra che facciano la gara, ancor più che in altri posti, per abbellire le loro case con vasi di fiori e piante rampicanti  dai colori sgargianti, che contrastano con il bianco abbagliante delle costruzioni e delle vie.
A fianco della Basilica di Ekatonpiliani, una via stretta conduce alla "Chiesa Cattolica", un pò dimessa rispetto alle altre, dove viene celebrata la Messa alle 11,30 della domenica.
Sono molto caratteristiche le fontane in marmo di Mavroghèni (nella foto) che si incontrano percorrendo le stradine del centro.
A Parikia troverete tanti negozi con i prodotti tipici dell'isola,  souvenir, gioielli... non mancano le occasioni per fare shopping.
Ogni angolo che si svolta è l'occasione per una foto: una scaletta, un portico, una chiesetta o semplicemente una tipica casa bianca con le finestre blu!
In mezzo a questo girovagare, dirigetevi verso il Castello Veneziano, costruito nel XIII secolo dal Duca di Naxos Sanoudo (lo stesso del kastro della Chora di Naxos).
Dal lungomare a destra del porto è ben indicata una scala che vi porta proprio al Castello Franco (Frankish Castle).
Rimane oggi ben visibile una grande torre rettangolare costruita con il marmo e le colonne degli antichi templi greco-romani che sorgevano in questa parte alta della città.
In pratica il kastro è un intero quartiere di case costruite intorno alla torre del Castello Veneziano, da scoprire passeggiando.

Ancora più in alto, tra varie chiesette sparse qua e là, spicca in zona molto panoramica la Chiesa di Agios Costantinos e Agìa Elèni, che svetta bianca e azzurra e regala uno scorcio sul lungomare di Parikià e su tutto il golfo, fino al Capo di Agios Fokàs. Si possono vedere ancora i resti di ciò che rimane (per la verità solo qualche pietra....) dell'antico Tempio di Atena e Artemis.

La più fotografata di Parikià, invece, è la Chiesetta di Agios Nikolaos, proprio al porto, che dà il benvenuto quando si arriva con il traghetto. 

LIVADIA è la spiaggia di Parikià, sabbiosa, lunga, tranquilla pur essendo vicina alla città; alterna tratti attrezzati con gli ombrelloni e zone di spiaggia libera abbastanza ampie.
In pieno agosto non l'abbiamo trovata affollata, al  contrario di altre, forse perchè molti non la prendono in considerazione, ma è comunque comoda e rilassante.

Essendo la spiaggia della città, e proprio di fronte al campeggio, si anima un pò il pomeriggio.
Livadia è molto riparata rispetto alle altre spiagge.  Il mare chiuso della baia è calmo anche in presenza di vento e nonostante  il transito delle grandi navi dirette al porto.  
Il fondale basso è di sabbia fine e invita a fare delle "sane" passeggiate in acqua.
Dove mangiare a PARIKIA:
nell'arco delle due vacanze abbiamo provato diverse taverne, alcune provate a caso, altre dietro consigli vari trovati in rete...  ma noi vogliamo  suggerirvi di non perdervi assolutamente una cenetta romantica in riva al mare, proprio con i piedi nella sabbia,  all'EPHESSUS, proprio sulla spiaggia di Livadia.
Le lucine appese agli alberi, i camerieri simpatici e una gran cucina turco-armena che rivisita la cucina greca la rendono unica!
Il polpo stufato dell'Ephessus rimarrà nella storia delle nostre vacanze greche!!
Un altro posticino dove siamo tornati molto volentieri è la TAVERNA PAROS; ci è piaciuta la sua atmosfera familiare e genuina, unita ad un buon servizio e a prezzi onestissimi!!!

KOSTOS:  è un tradizionale e incantevole paesino a 7 km da Parikià, a 160 metri di altezza, il tipico villaggio dell'entroterra, adagiato tra le colline.
Prima di arrivare in paese si incontra l'imponente Chiesa di San Athanassos che, come ci capita spesso... troviamo chiusa!
All'ingresso di Kòstos  vi è invece il monumento ad Athanasso Paro,  letterato del '700 che ha insegnato in molte parti di Grecia,  e qui a Kòstos si può visitare la sua casa.
Nella tradizionale piazza del paese ci sono due chiese: di Santa Marina e di San Panteleimonas, che è il patrono del villaggio festeggiato il 27 luglio... informazione che può tornare utile a chi capitasse da queste parti in quel periodo!
Completano la piazza alcuni kafenion, dove gli immancabili vecchietti greci bevono l'ouzo fin dal mattino sulle seggioline di legno.

Un giardino offre un pò d'ombra a questo luogo accogliente dove si svolgono le principali attività del paese: qui arriva il bus da Parikià, e qui sostano i furgoncini che vendono il pane ed il pesce fresco.
Kòstos è carino, ben tenuto, in una bella posizione tra le colline, un villaggio tranquillo dove prendere magari la seconda casa senza la confusione nei periodi di alta stagione.
VALLE DELLE FARFALLE (PETALOUDES):  grazioso intermezzo tra una spiaggia e l'altra, da visitare magari insieme al Monastero Christou Dasos. A 6 km a sud di Parikià la deviazione porta in alto a 200 metri di altezza, con paesaggi stupendi su Antiparos e le altre isolette.  

E' un piccolo boschetto dove si può fare una breve passeggiata al fresco (ingresso 2 euro, prezzi 2015).
Niente di memorabile, ma si può curiosare tra fichi, albicocchi, melograni e ulivi, cercando le farfalle "panaxia quadripunctaria" appoggiate sulle foglie.
Queste farfalle notturne di giorno si riposano, quindi si possono osservare immobili, ma solo nella stagione estiva.
Da inizio settembre infatti lasciano questa zona per deporre le uova altrove, poi a maggio i bruchi si trasformano in crisalidi per diventare  farfalle in giugno e quindi ritornare in questa piccola area verde attirate dalla resina degli alberi.
KOLIMBITHRES:  questa particolare spiaggia a nord-ovest forse è la più famosa e citata di tutta l'isola.
Noi abbiamo anticipato tutti: alle 9 del mattino l'abbiamo trovata deserta anche in pieno agosto, l'ideale per una passeggiata e qualche scatto fotografico.

La vista di Naoussa purtroppo è controsole, ma la zona è curiosa e vale la pena vederla, anche se non è così scenografica come la descrivono!
E' un insieme di calette divise da rocce scavate e originali scogli dalle forme più strane, levigati dal vento.
Le spiaggette sono completamente occupate dai lettini, belle ma piccole, ad una certa ora si affollano perdendo tutta la poesia.
Solo per info: ombrellone + due lettini a 8 euro (sempre prezzi 2015).

Dopo aver scattato qualche foto, abbiamo puntato dritto verso la nostra meta principale:

MONASTIRI, la spiaggia di AGIOS IANNIS DETIS, dal nome della piccola chiesetta a fianco. Non vi sono indicazioni, ma quando finisce la strada, dopo circa 4 km, siete arrivati ed il parcheggio è ampio.

La spiaggia sulla baia è molto bella, il mare ha colori spettacolari con sfumature di verde; intorno ci sono altre calette da scoprire, ed è anche raggiungibile con il taxi-boat da Naoussa. 

La spiaggia è totalmente attrezzata, e anche noi ci siamo fermati qui con 7 euro, anche se è possibile trovare qualche angolino laterale sotto gli alberi. La sabbia non è delle migliori, paragonandola al "velluto" di altri lidi di Paros, ed il fondale è basso per un lungo tratto, per la gioia dei bambini.  Il mare è calmo e piatto come in una piscina semi-circolare.  Un paradiso!

La spiaggia, chiamata anche BEACH of KATHOLIKO, e tutta la penisola di Ai Iannis Detis, fanno parte del  "PARCO"  istituito nel 2009 (www.parospark.gr),  un ente ecologico, culturale, sportivo, ricreativo che gestisce l'attività del beach-bar con criteri di risparmio energetico e rispetto ambientale. Vengono promossi festival musicali, rassegne di cinema e concerti nel teatro all'aperto a fianco della taverna.  
La spiaggia ha anche aderito ad un progetto europeo "Life Ammos"  vietando il fumo, come in altre 15 spiagge della Grecia.

Dal parcheggio partono due sentieri, ben indicati e numerati, che portano al FARO sulla punta estrema a nord;  è una passeggiata da non perdere, basta un'ora e un paio di scarpe comode, si può scegliere un sentiero all'andata e l'altro al ritorno per girare intorno al promontorio che vi separa dal faro.

L'Ente Parco cura i sentieri e con l'aiuto di volontari e ragazzi delle scuole, ha impiantato diversi tipi di fiori, cespugli e vegetazione che garantiscono distese colorate in primavera (...non in estate perchè è tutto arido) e ampia biodiversità.

Durante la passeggiata eravamo in balia del meltemi, che sferzava forte da nord, e rendeva ancora più selvaggio questo paesaggio ai confini estremi dell'isola.
Oltre c'è solo il Mar Egeo aperto,  con le sue onde che si schiantano sulle alte rocce, proprio sotto di noi; è uno spettacolo della natura.

Questa zona è stata ripulita e protetta per volontà di alcuni cittadini nel 2009, dopo decenni di abbandono.

Gli anni '90 hanno visto l'esplosione del turismo di massa, l'invasione di ombrelloni, disco-music e beach party.

I cittadini della zona, ribellandosi a questo degrado culturale e alla trasformazione del loro territorio, spinti da una Associazione e finanziati da sponsor, hanno sostenuto uno sviluppo eco-sostenibile della penisola creando il PARCO, realizzando strutture nel rispetto dell'ambiente e offrendo sport, cultura, relax e natura nel Teatro di Archiloco da 700 posti, il Cinema da 100 posti, il bar sulla spiaggia di Monastiri e i percorsi pedonali che portano al Faro, al Park of Rocks e alla Grotta. In alcuni periodi dell'anno vengono organizzate escursioni guidate e si può partecipare al lavoro dei volontari.

La chiesetta di Agios Iannis Detis

Per salutare la spiaggia ci siamo fermati alla Chiesa di Agios Iannis Detis, (sul promontorio nella foto)  che dà il nome a tutta la zona, ed è curata dallo stesso Ente Parco; da qui si ammira il panorama a 360°, pur non essendo molto in alto.

Sulla via del ritorno, nel pomeriggio, le vedute su Naoussa sono incredibili; c'è la giusta luce per scattare delle foto memorabili!

Per concludere,  questa isola ha saputo mantenere le promesse e ci ha accolti con un bel clima ventilato (ma senza esagerare con il meltemi),  con le sue spiagge sabbiose, sinuose e dislocate in ogni angolo di costa, con la cordialità della gente del posto, anche se nei giorni di metà agosto è letteralmente invasa dai turisti!
Con il turismo ha creato un sistema che garantisce lavoro per tutti e stabilità economica, cercando comunque di preservare le proprie tradizioni ed il territorio pariano.

La luce abbagliante ed i colori intensi di Paros ci hanno regalato delle bellissime foto, da riguardare con un po' di nostalgia nei mesi invernali, nell'attesa di ritornare sull'isola bianca... come il marmo!
 

Maurizio e Michela